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Sand Zabeel argina Flower Party e sigla l'edizione 2018 delle Oaks d'Italia (Foto Dena - Snaitech)
Sand Zabeel regina delle Oaks
10 Giugno 2018

Una giornata di grande ippica, quella che l’ippodromo San Siro ha proposto agli appassionati: tre corse di gruppo, altrettante Listed per un programma che ha richiamato nell’impianto milanese il pubblico delle grandi occasioni e ha regalato uno spettacolo di altissimo profilo tecnico, con al centro naturalmente le Oaks d’Italia, Gr. 3 sui 2200 metri per femmine di tre anni. Per la terza volta negli ultimi quattro anni, la classica ha preso la via della Germania: dopo Lovelyn (2015) e Nepal (2016) a iscrivere il proprio nome nel palmares della corsa è stata Sand Zabeel, una portacolori di Jaber Abdullah che aveva vinto la sua maiden a ottobre e si era ripetuta all’ultima uscita a Hoppegarten. Andreas Wohler, trainer tedesco sempre temibile nelle sue incursioni sulle nostre piste, ci ha visto giusto ad accettare la sfida: a San Siro la figlia di Poet’s Voice (padre anche del Derbywinner Summer Festival) ha dimostrato di essere cavalla interessante e con probabili margini di crescita, da attendere con fiducia nel prossimo autunno. Edoardo Pedroza l’ha sistemata subito in seconda posizione dietro Zadina, la quale era andata in testa e ha provato a darsela a gambe: mentre l’attesa Flower Party iniziava la lunga progressione da centro gruppo, Sand Zabeel ha così potuto temporeggiare quel tanto che le è bastato per trovare energie sufficienti a ribattere colpo su colpo agli attacchi della favorita negli ultimi 400 metri. Il tutto con il suo interprete che ha dovuto fare “miracoli”, con la sella che stava pericolosamente scivolando. Flower Party e Dario Vargiu ci hanno provato sino in fondo, la portacolori Effevi ha risposto bene ma ha trovato un’avversaria che ha avuto schema migliore e si è dimostrata molto coriacea. Sladina dalle posizioni di retroguardia è avanzata tra i cavalli in retta chiudendo al terzo posto mentre più indietro una sorprendente Lapulced’Acqua ha salvato di misura il quarto posto dalle altre tedesche Wonder of Lips e Abiona.

Il pomeriggio era iniziato sotto il segno della scuderia Effevi, di Alduino e Stefano Botti e di Dario Vargiu. Chasedown ha aggiunto un altro tassello ad una carriera sin qui pressoché perfetta siglando, tre settimane dopo il Carlo D’Alessio Gr. 2 a Roma, la Coppa D’Oro, Listed sui 3000 metri per fondisti anziani. Contro rivali che sulla carta non lo valevano, l’homebred del signor Felice Villa ha onorato con facilità il ruolo di chiaro favorito, anche se per verificare la sua effettiva competitività su queste distanze serviranno esami più severi. Intanto, dopo questa bella affermazione, Chasedown può far rotta con fiducia verso il Gran Premio Di Milano Gr. 2 del 1 luglio. Aethos, alla prima uscita per il training di Francesco Santella, ha corso coraggiosamente da leader: poco gestibile nella prima fase, poi pungolato da un temerario Burgraff, il portacolori della We Bloodstock non ha saputo opporsi ai 400 finali alla progressione del vincitore ma ha difeso la piazza d’onore dal finale di Cortese. Poco incisivo l’ospite Touch of Genius.

C’era poca fiducia sul conto di Together Again nel Premio Ambrosiano, Gr. 3 sui 2000 metri in pista grande per cavalli di tre anni e oltre: evidentemente le recenti prestazioni romane non avevano convinto del tutto gli scommettitori, che  si sono così orientati sul tedesco Wai Key Star e sulla scuderia capeggiata da Presley, e invece Dario Vargiu è riuscito a girare a proprio favore una gara inevitabilmente tattica e a mettere tutti nel sacco con una intelligente interpretazione dell’alfiere Effevi. Subito ai lati di Presley, che si è incaricato di dettare il ritmo davanti a Way Key Star, il jockey di Oristano si è adeguato al ritmo del rivale, in retta ha sferrato l’attacco badando al contempo a non concedere spazio all’ospite tedesco, ai 200 finali ha completato il sorpasso e si è reso intangibile per il pur ottimo Dirk, che ne ha sfruttato al meglio la scia trovando un “binario” di corsa pulito. Wai Key Star invece è rimasto a lungo “ingabbiato” e ha potuto lanciare la migliore azione solo nei 150 finali, il che gli è stato sufficiente per agguantare Presley ma solo per il terzo posto. Father Frost ha confermato la scarsa vena delle ultime uscite terminando fanalino di coda.

Ci sono vittorie che, a prescindere dall’importanza del Premio e dalla posta in palio, valgono quanto e più di un Gran Premio: la storia che Musa D’Oriente ha saputo costruirsi, tassello dopo tassello, sin dal debutto vittorioso targato 27 luglio 2013, è di quelle che non lasciano indifferenti e ne sono un termometro gli applausi scroscianti che hanno accolto la cavalla allenata da Marco Gonnelli al rientro dalle Royal Mares, Listed sui 1600 metri in pista grande per femmine di tre anni e oltre che la portacolori del signor Massimo Soldati ha saputo siglare per il secondo anno consecutivo, con le medesime modalità di dodici mesi fa: corsa di testa, brusca accelerazione appena in dirittura e difesa ad oltranza sino sul traguardo. Sweet Gentle Kiss ha corso al traino della rivale sperando di coglierla in fallo all’epilogo ma Musa D’Oriente, in coppia con il suo partner abituale Luca Maniezzi, non ha mollato di un metro, dimostrando di essere ancora, a sette anni suonati, la cavalla di ferro che tutti abbiamo imparato ad ammirare. Le altre sono state messe in difficoltà dal cambio di ritmo imposto dalla vincitrice a inizio dirittura: Do You Know ha provato a mantenere il terzo posto conquistato dal via, ma nei metri finali ha subito la rimonta di Sa Mola, finita forte all’interno. Sadilla ha provato il recupero in retta, ha lottato e ha chiuso al quinto posto.

Dalla conferma di Musa D’Oriente nelle Royal Mares a quella di Night Music nel Premio Paolo Mezzanotte, Listed sui 2200 metri in pista grande per femmine anziane. La portacolori della Stall Salzburg, allenata da Sarah Steinberg e montata da Rene’ Piechulek, ha confermato il feeling con la pista di San Siro (terzo successo in altrettante uscite, tra cui appunto, questa corsa dodici mesi fa) spaziando sulla favorita Son Macia: quest’ultima, seconda dal via, si era presentata facile a metà retta superando la battistrada Enrife, ma ha avuto poco da opporre sull’attacco della connazionale che l’aveva prontamente “filata” e già ai 200 finali aveva chiuso ampiamente la partita. Pur incapace di abbozzare una valida resistenza, Son Macia è comunque arrivata nettamente davanti alla migliore delle nostre, Great Aventura, completando l’annunciato trionfo tedesco.

Spettacolare l’arrivo del Premio Carlo Vittadini, Gr. 3 sui 1600 metri in pista grande per cavalli di tre anni e oltre per risolvere il quale si è dovuto fare ricorso al fotofinish. Il previsto canovaccio tattico ha preso una piega inattesa con la fuga in avanti del tedesco Fortissimo, che ha superato di forza Aspettatemi all’inizio della piegata, e lì probabilmente Carletto Fiocchi ha vinto la corsa, avanzando prontamente ai lati di Aspettatemi e anticipando così le mosse di Wait Forever: appena in dirittura, l’homebred di casa Bezzera si è lanciato all’inseguimento del fuggitivo, coronando la rincorsa ai 100 finali e poi salvando sul palo un muso di vantaggio dall’ultimo assalto di Wait Forever. Poeta Diletto mette così nel proprio palmares un altro “Gruppo 3” dopo il Guido Berardelli a 2 anni e il Parioli a 3. Capitolo battuti: il 3 anni Wait Forever ha sfidato a viso aperto gli anziani e ha perso per una questione di centimetri confermando il suo valore assoluto. Fortissimo in retta ha accusato la fatica (ha anche sbandato, i giudici hanno azionato la sirena per poi confermare l’ordine di arrivo) ma ha salvato il terzo posto dal ritorno di Aspettatemi. Da sottolineare anche il quinto posto di Nice Name, che ai 400 finali era ancora ultimo staccato di un paio di lunghezze e ha poi messo in mostra un finalone ad effetto. L’altro Effevi Time To Choose non è stato brillante e ha concluso al sesto posto.

La chiusura era affidata al Premio Masate, unico handicap (sui 1800 metri in pista media per cavalli di tre anni e oltre) del pomeriggio: l’ha risolto l’atteso Fantastic Secret, in sella Pierantonio Convertino per il training di Elisa Castelli, rimontando e giustiziando negli ultimi metri Capitan Renaccio, con Cape Sunion terzo a ridosso.