Il tour #scoprisansiro è un percorso emozionale diviso per isole tematiche capaci di svelare i luoghi storici e iconici di uno degli ippodromi più belli al mondo. Grazie alla presenza di sette totem, posizionati nei punti nevralgici dell’impianto, il visitatore può in autonomia scoprire i personaggi, i cavalli e gli aneddoti più famosi e importanti di oltre 100 anni di storia. Inoltre un parco botanico, con le specie di alberi e arbusti tutti cartellinate e con il luogo di origine e provenienza, rende questa esperienza immersiva.
Nelle giornate in cui, altre al programma di corse ippiche stagionale, l’Ippodromo Snai San Siro organizza eventi aperti al pubblico, tutto l’impianto si veste a festa e propone ai visitatori un giro in carrozza, un breve viaggio esplorativo tra gli edifici in stile liberty, scoprendo i dettagli architettonici della Palazzina del Peso, della facciata di ingresso dell’ippodromo e della sua suggestiva fontana, fino a lambire il Tondino di presentazione dei cavalli prima della corsa in pista, e poi alla scoperta del Parco Botanico e della sontuosa statua equestre del Cavallo di Leonardo.
Dal progetto che ha dato vita a San Siro all’allevatore che lo ha fatto crescere.
Nel 1911 la Società Trenno avviò un concorso internazionale per assegnare i lavori per realizzare un nuovo ippodromo del galoppo a Milano. Fu l’architetto Paolo Vietti Violi, con il suo progetto interamente in stile Liberty, ad aggiudicarsi i lavori per la struttura, inaugurata nel 1920. Vietti Violi successivamente realizzò più di 30 altri ippodromi e impianti sportivi in Italia e nel mondo.
Un’altra celebre figura dell’ippica italiana è Federico Tesio. Considerato il più importante allevatore, proprietario e allenatore di cavalli della storia. “Padre” di campioni assoluti come Tenerani e Ribot, riteneva i tracciati di San Siro i più difficili e impegnativi per i purosangue. I suoi cavalli sono stati per decenni protagonisti negli ippodromi d’Italia e d’Europa.
A tutt’oggi nessuno ha mai vinto tanti Derby d’Italia quanti ne ha conquistati Federico Tesio: 22 da allevatore e 16 da proprietario.
Un’idea al galoppo per secoli.
È la più grande scultura equestre del mondo, realizzata in bronzo dalla scultrice statunitense Nina Akamu, che per il suo lavoro si è ispirata ai disegni originali di Leonardo da Vinci. L’opera originale era stata concepita nel 1482 su commissione di Ludovico il Moro, duca di Milano, che voleva dedicare la statua alla memoria del padre Francesco. Il Cavallo non vide mai la luce: il perfezionismo di Leonardo allungò i tempi di realizzazione del calco, al punto che il Ducato d’Este venne invaso dalle truppe francesi e le tonnellate di bronzo destinate al Cavallo furono utilizzate per costruire cannoni.
I francesi, infine, non solo invasero la città costringendo alla fuga sia gli Sforza che lo stesso Leonardo, ma utilizzarono il calco quale bersaglio per arcieri e balestrieri, distruggendolo completamente.
Nel 1977 Charles Dent, un pilota civile statunitense affascinato dalla storia del Cavallo, diede vita alla Leonardo da Vinci’s Horse Foundation (Ldvhf) che attraverso una raccolta fondi riuscì a portare l’opera a compimento, cinquecento anni dopo il progetto originale
La Statua fu donata alla città di Milano, a condizione che venisse esposta in una località in grado di garantire un’adeguata sicurezza all’opera. Tra i vari siti proposti, la Fondazione scelse l’ippodromo del galoppo di San Siro. Diviso in sette parti, il Cavallo è arrivato nel capoluogo lombardo nell’autunno del 1999.
Così futile, così utile.
Scommettere sui cavalli è semplice: scegliamo il cavallo che viene dato per favorito oppure ci facciamo catturare dal nome che porta, così… per simpatia. E poi attendiamo la corsa; in questo frangente il cavallo diventa un po’ nostro perché lo abbiamo ammirato al tondino, lo seguiamo mentre va alla partenza e non gli togliamo gli occhi di dosso durante la corsa. Ed al traguardo o gioiamo con lui per la vittoria o ci rattristiamo se ha perso. La scommessa, se praticata con accortezza e senza eccessi, può regalarci emozioni e soddisfazioni e al tempo stesso aiutare l’ippica a vivere.
La scommessa ippica all’interno dell’ippodromo viene effettuata presentandosi ai punti di accettazione. Si chiama scommessa al totalizzatore perché è un sistema elettronico di scommesse il cui lo scommettitore offre indicazioni ad un addetto allo sportello sulla giocata da effettuate. E poi… buona fortuna!
Tipologie di scommesse:
Vincente: chi arriva primo al traguardo
Lo scommettitore deve indicare, allo sportello del totalizzatore e prima dell’inizio della corsa, il cavallo che secondo lui vincerà la corsa. Se il cavallo vincente è in rapporto di scuderia (ovvero stessa proprietà) con altri cavalli partecipanti alla corsa, sono considerate vincenti anche le scommesse effettuate sui cavalli in rapporto di scuderia con il cavallo vincente.
Piazzato: i primi due o tre cavalli giunti al traguardo
Lo scommettitore deve indicare in sede di scommessa, quali cavalli, a parer suo, arriveranno primo e secondo in quelle corse con sette cavalli o meno come partenti; oppure il primo, il secondo e il terzo arrivato al traguardo se nella corsa ci sono otto o più cavalli partenti.
Accoppiata ‘a giro’, ‘in ordine’ e ‘piazzata’
L’accoppiata detta “a giro” è per quelle corse con sette o più cavalli partenti. In questo caso si indicano i due cavalli che si piazzeranno nelle prime due posizioni dell’ordine di arrivo senza specificare l’esatto ordine.
L’accoppiata detta “in ordine”, invece, è per quelle corse con sei cavalli partenti o meno. Qui si indicano i due cavalli che si piazzeranno nelle prime due posizioni specificando l’ordine esatto di arrivo.
L’accoppiata detta ‘piazzata’, avviene in quelle corse in cui ci sono almeno nove cavalli partenti. Per questa tipologia di scommessa si devono indicare i due cavalli che si piazzeranno in 2 delle prime 3 posizioni dell’ordine di arrivo.
Trio ‘a giro’ e ‘in ordine’
La scommessa Trio può essere “a giro” quando lo scommettitore indica i cavalli che si classificheranno al primo, secondo e terzo posto, indipendentemente dall’ordine esatto.
Mentre è detta “in ordine”, quando lo scommettitore indica i cavalli che arrivano al primo, al secondo e al terzo posto, ma specificando l’ordine esatto dell’arrivo al traguardo.
Scommesse a quota fissa
La scommessa detta ‘a quota fissa’ è quella in cui lo scommettitore gioca sul cavallo che, secondo lui, sarà vincente. In questa tipologia di scommessa lo scommettitore conosce in anticipo a quale quota è bancato il cavallo così da sapere potenzialmente l’eventuale vincita. La suddetta quota può subire delle modifiche nei momenti prima della partenza della corsa, ma ciò non cambierà il moltiplicatore dell’eventuale vincita della scommessa effettuata in quel preciso momento.
Il cuore pulsante di San Siro.
La Palazzina del Peso è il punto focale di tutti gli spazi dell’ippodromo del galoppo di Milano. Proprietari, allenatori, allevatori, fantini, commissari e giuria, tutti hanno “base” all’interno di questa palazzina così chiamata perché, prima e dopo ogni corsa, il fantino e la sua sella sono controllati per verificare che il loro peso corrisponda a quanto previsto per ogni singola corsa.
L’operazione del peso è un rito che si svolge immutato da oltre un secolo: il fantino con sella e accessori sale sulla bilancia, il commissario incaricato verifica che il peso sia quello previsto dal programma ufficiale e in caso contrario aggiunge o toglie piccole placche di piombo da apposite tasche.
L’allenatore prende la sella e la porta al cavallo, il fantino invece si ritira per alcuni minuti di concentrazione prima della la corsa. Dopo la corsa si torna alla Palazzina, si toglie la sella al cavallo e si verifica di nuovo il peso, poi il vincitore va alla premiazione. Tutto questo avviene in ogni singola corsa in tutti gli ippodromi del mondo, rinnovando ogni volta una tradizione fatta di passione e amore per uno sport unico.
Preparazione accurata e controlli costanti per ogni purosangue.
La preparazione prima di ogni corsa viene curata in ogni dettaglio: gli artieri – le persone addette alla cura dei purosangue – spazzolano i cavalli, puliscono gli zoccoli, preparano i finimenti. I veterinari di servizio controllano lo stato di salute e solo se tutto è ok autorizzano gli allenatori a mettere le selle ai rispettivi cavalli.
Subito dopo gli artieri accompagnano i purosangue al tondino di presentazione e li fanno passeggiare sotto gli occhi del pubblico. Al centro del tondino, i fantini ricevono dagli allenatori e dai proprietari le ultime istruzioni su come gestire e condurre la corsa. Poi, dall’altoparlante arrivano due segnali: “Fantini in sella!” indica che è il momento di salire sui purosangue, ancora uno o due giri del tondino e poi “Cavalli in pista!” segnala che è ora di avviarsi alle gabbie di partenza.
Onori per tutti, non solo per il vincitore.
Dopo l’arrivo i cavalli sono accompagnati da fantini e artieri al dissellaggio, nella zona antistante la Palazzina del Peso. I fantini scendono, tolgono le selle, commentano con allenatori e proprietari l’esito della corsa, forniscono indicazioni sulla prestazione e sullo stato di forma dei cavalli. Il veterinario di servizio controlla ogni purosangue e ne autorizza il rientro alle scuderie solo se in perfetto stato, a parte la stanchezza dovuta all’impegno agonistico.
Il vincitore riceve i meritati riconoscimenti, i fantini si avviano al secondo controllo del peso e subito dopo, se previsto dal protocollo della corsa, si procede con la cerimonia di premiazione, con la consegna dei trofei e della fotografia del cavallo vincitore.
Un polmone verde a pochi passi dal centro di Milano. È il comprensorio dell’Ippodromo Snai San Siro, una risorsa ambientale importantissima per l’intera città capace di ospitare un Parco Botanico di immenso valore perché raccoglie diverse specie di alberi e arbusti autoctoni, presenti da più di un secolo, e piante importate da diversi paesi del mondo, tutte registrate, cartellinate e con riportato la nazione di origine. Ciò perché è usanza da parte di una scuderia o di un jockey non italiano quando in pista vince un Gran Premio internazionale e poi torna in patria, di inviare in dono all’impianto milanese un arbusto da piantare e far crescere. In cento anni ora il Parco Botanico ha oltre 70 specie!
Non solo il parco, ma anche il piccolo laghetto artificiale è un’altra attrattiva dell’Ippodromo Snai San Siro. All’interno delle piste, alla sinistra del maxi-schermo posizionato oltre lo steccato, si può scorgere uno specchio d’acqua che, in due occasioni l’anno, ospita diverse specie di anatidi. Dell’ordine degli Anseriformes, questi uccelli acquatici sono migratori, hanno piedi palmati e zampe corte. A vederli sono un mix tra anatre, oche e cigni, e in Italia sono esemplari rari. A stormi di 15-20 unità, si riposano per qualche giorno e poi spiccano il volo per raggiungere la loro destinazione: nei Paesi più caldi in inverno e nei Paesi più freschi in estate, sbattendo le ali per migliaia di chilometri fino a metà percorso per rifiatare: il laghetto dell’Ippodromo Snai San Siro!
Ma il comprensorio di San Siro è molto di più: è un grande polmone verde capace di ‘pulire’ l’aria di Milano. Tra le piste per le corse, il centro di allenamento ma anche l’ex Parco di Trenno, oggi Parco Aldo Aniasi, il Boscoincittà, il Parco delle Cave, fino ad arrivare alle coltivazioni del Parco Sud, l’area rappresenta un sistema naturalistico di rara bellezza che offre alla fauna la possibilità di habitat. Sono presenti, infatti, fagiani, volpi, scoiattoli, lepri, diverse specie di uccelli.