100 ANNI DI EMOZIONI

La mostra “100 anni di emozioni”, patrocinata dal Comune di Milano e realizzata da Snaitech con la curatela del Professor Stefano della Torre, Docente di restauro al Politecnico di Milano, e visitabile gratuitamente all’interno del giardino dell’ippodromo in cui sorge il Cavallo di Leonardo, con ingresso in piazzale dello Sport 6, è una installazione permanente per celebrare il centenario dell’Ippodromo Snai San Siro.

L’esposizione è composta da sei pannelli che ripercorrono la storia dell’impianto ippico milanese attraverso le stampe d’epoca, le fotografie e i testi, capaci di illustrare e raccontare la straordinaria evoluzione storico-architettonica e culturale di un luogo unico nel suo genere.

La mostra è visitabile ogni giorno dalle ore 10 alle ore 18 tutti i giorni con accesso libero dal cancello di piazzale dello Sport 6. L’area è chiusa a Ferragosto e a Natale.

L’esposizione “100 anni di emozioni” ti aspetta per essere visitata dal vivo, ma puoi iniziare ad immergerti nella storia dell’Ippodromo Snai San Siro attraverso le pillole video che trovi qui di seguito.

A Milano, prima dell’Ippodromo di San Siro, dove correvano i cavalli?

Vi siete mai domandati in quale area di Milano, a metà dell’Ottocento, si disputavano le corse di cavalli prima che fosse costruito l’ippodromo di San Siro?

Si correva in centro città e polverose strade milanesi vedevano giovani rampolli sfidarsi alle corse di galoppo per l’onore della propria casata. Erano i primi passi di uno sport destinato al successo, quell’ippica che, nel giro di pochi anni, vide la neonata Società Lombarda per le Corse dei Cavalli promotrice per la costruzione del primo ippodromo a Milano.

Era il 1888, e fu da subito un successo: in migliaia venivano ogni settimana all’Ippodromo di San Siro, quando ancora il pallone era un passatempo e lo stadio, “la Scala del calcio”, non era nemmeno un’idea.

Perché l’Ippodromo Snai San Siro è considerato un monumento?

Il monumento rappresenta un simbolo, un punto di riferimento, un luogo in cui i cittadini si ritrovano scambiandosi opinioni o vivendo insieme pure emozioni. A Milano l’Ippodromo Snai San Siro era ed è tutto questo.

Già nei primi anni del 1900 la presenza di un numero sempre più crescente di spettatori alle corse portò alla progettazione e alla realizzazione di un nuovo impianto che sapesse coniugare lo sport e l’aggregazione di una cittadinanza in pieno fermento.

Il compito venne assegnato al solo architetto che potesse imbarcarsi in questa impresa: Paolo Vietti Violi che riprogettò l’Ippodromo da zero. È grazie a lui che ancora oggi l’Ippodromo Snai San Siro è considerato un impianto con moderne concezioni strutturali ed estetiche, tanto da essere dichiarato “patrimonio di interesse culturale”.

Paolo Vietti Violi. Perché lui?

Nato in Svizzera da genitori italiani e laureato a Parigi era un cittadino del mondo e le sue idee erano destinate a diventare grandi opere.

Solo dalla mente di un tale personaggio si può intuire come fosse in linea con una nuova epoca, in cui idee, progetti e traguardi ambiziosi avevano un respiro internazionale. Tant’è che quando, nel 1920, completò la realizzazione dell’Ippodromo di San Siro, i suoi progetti furono esportarti un po’ ovunque nel mondo, dal Venezuela alla Turchia. Un maestro “globale”, diremmo oggi, e straordinariamente attuale.

Come è nata l’ippica moderna?

Il cavallo è l’emblema della resistenza, della velocità e della bellezza, un animale affidabile di cui l’uomo non poteva farne a meno già in epoche remotissime. Nell’epoca moderna, invece, il cavallo è soprattutto selezione.

Gli allevatori, quindi, sono la chiave di volta per le nuove generazioni di Purosangue. E tra tutti gli allevatori spicca Federico Tesio, nato a Torino nel 1869 e che fino alla metà del Novecento fu considerato uno dei più importanti allevatori di cavalli purosangue inglese nella storia dell’ippica italiana e internazionale per aver creato la razza Dormello-Olgiata. I cavalli purosangue Nearco, Tenerani e il celebre Ribot saranno il simbolo dell’ippica italiana ed emozioneranno milioni di appassionati in tutto il mondo.

Ma chi frequenta l’ippodromo?

Nei primi decenni del Novecento gli spettatori che frequentavano l’Ippodromo di San Siro rappresentavano uno spaccato della società Milanese dell’epoca. Nobili, industriali, gran dame, ma anche artisti, intellettuali e cittadini comuni, si mescolavano tra loro con un’unica passione che li coinvolgeva: le corse di cavalli.

Da Ernest Hemingway, convalescente della Grande Guerra, a Luchino Visconti, allenatore e vincitore del Gran Premio di Milano, prima ancora di diventar regista, i personaggi noti del mondo della politica, dello spettacolo e dell’arte, facevano capolino all’ippodromo di Milano.

Oggi nulla è cambiato. Pur essendo mutata la società, chi frequenta l’ippodromo è per passione e curiosità.

All’Ippodromo Snai San Siro si disputano solo le corse di cavalli?

L’Ippodromo Snai San Siro oggi è teatro di molti eventi, manifestazioni pubbliche di grande interesse culturale, artistico e naturalistico destinati alle famiglie e a tutta la cittadinanza milanese.

Il Parco Botanico, il Cavallo di Leonardo da Vinci,i 13 Cavalli di Design del progetto culturale e didattico Leonardo Horse Project sono solo alcuni degli elementi che arricchiscono la vasta offerta aperta al pubblico dell’impianto.

L’Ippodromo Snai San Siro è anche location per concerti musicali, per mostre ed eventi culturali e mondani di ogni genere, oltre che per mercatini dell’artigianato e manifestazioni enogastronomiche. Non solo, da qualche anno è anche parte dei “Mille luoghi” scelti dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) come luogo culturale e naturalistico da far scoprire.

“All’Ippodromo Snai San Siro corrono le idee” e non solo i cavalli.

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