Anche questo mercoledì, il programma della giornata di San Siro era diviso fra ostacoli e corse in piano. Precedenza alle prove riservate ai saltatori, che erano anche le prime del pomeriggio: Per Orfeo Bottura (proprietario), Maurizio Manili (allenatore) e Pavel Slozil è stato una giornata da incorniciare: la connection ha infatti firmato un doppio con due soggetti che certamente non erano tra i più attesi della vigilia. Di particolare rilievo il successo ottenuto da Duke Is Back nel Premio Ortisei, l’ascendente in steeple sui 3600 metri per cavalli anziani: dopo aver seguito a centro gruppo, il figlio di Redback è avanzato deciso sul battistrada Colpo di Stato passando in vantaggio all’imbocco della piegata di fondo: da lì ha allungato deciso, seguito dal solo Fly Filo Fly che nonostante i tentativi, non è mai riuscito ad avvicinare il rivale che ha così concluso netto vincitore. L’unico successo italiano Duke Is Back lo aveva firmato proprio su questo percorso, che evidentemente gli è particolarmente gradito. Molto più indietro, Rubens ha concluso al terzo posto avanti a Schwarzwald, atteso ma mai nel vivo della corsa.
Nel Premio Madesimo, la vendere in siepi sui 3200 metri, era già arrivata la vittoria per lo stesso team grazie a Desperados, che dal rientro era stato impiegato in piano: il ritorno alle siepi è coinciso con il ritorno al successo, e d’altronde proprio sui salti il figlio di Areion ha raccolto le maggiori soddisfazioni. Desperados si è reso autore di un coraggioso percorso d’avanguardia, con allungo sulla diagonale breve e strenua difesa nell’ultimo tratto in piano. Mezajy ha provato l’attacco l’attacco al vincitore sulla piegata di fondo ma in dirittura ha perso qualche battuta, superato da Aventus e soprattutto dal rientrante Kazoo, che è finito forte chiudendo buon secondo davanti al portacolori di Paolo Favero, e al compagno di allenamento (e favorito) che difendeva la giubba di Lydia Olisova, i due terminati in parità al terzo posto.
Le prove in cross country a Milano hanno la loro regina: Vanessa del Cardo. La pupilla di Daniele Tonelli conosce alla perfezione il particolare percorso e qui tira fuori le sue migliori performance: se ne è accorta anche l’attesa Tequila Tango che ha trovato nell’allieva di Stella Giordano una rivale tosta, capace di respingerne sino in fondo gli attacchi. Bravo anche Daniele Tonelli in sella alla vincitrice con una condotta di gara accorta per la prima parte del percorso e una brusca accelerazione appena superato il laghetto, dove gli altri due concorrenti Starman e Company of Ring si sono fatti sorprendere perdendo terreno.
En plein della scuderia Favero nel Premio Toirano, l’ascendente in siepi sui 3200 metri per soggetti di 4 anni: anche se non perfetto nei salti, Sea Battle non ha commesso errori eclatanti e con una accelerazione sulla diagonale breve ha staccato i rivali tagliando solitario il traguardo, con Domik Pastuska in sella, mentre l’alleato Ostrich a lunghezze ha regolato Bornasco per il secondo posto per un’accoppiata tutta “fucsia”. Sono calati nel finale l’atteso Airvi e soprattutto Proutchi, che aveva menato la danza per gran parte del percorso.
Il programma in piano si è aperto con il successo di Antonio Fresu in sella ad Happy Wind nel Premio Pizzi Gemelli, l’handicap sui 2400 metri in pista grande per purosangue di 3 anni e oltre. Si rivelava vincente la scelta di correre al comando, sulla scarsa andatura del battistrada iniziale Sonniende: il cavallo di Daniela Salerno rilevava il rivale, sveltiva la cadenza, in retta ripartiva ai 600 finali e pur sbandando riusciva a reggere sino in fondo. Finiva bene Illogical Dream, che avvicinava il vincitore terminandogli a ridosso, con Resegone terzo vicino mentre Riana e Sfursatt calavano in retta.
Dopo il vittorioso rientro, Lamarck si presentava nel ruolo di netto favorito nel Premio Cusano Milanino, la reclamare sui 1700 metri in pista grande per cavalli di 3 anni e oltre. Ma il portacolori di Karin Gogl non aveva fatto i conti con un’altra cavalla di proprietà straniera, ovvero la tedesca Shiso: la 3 anni sellata da Ralf Rohne e montata da Ivan Rossi ha sfruttato al meglio lo schema, seguendo in seconda posizione il buon treno di corsa imposto da Vino Tinto, quindi appena in dirittura è partita in contropiede passando presto in testa e aumentando progressivamente il vantaggio. Lamark si è lanciato all’inseguimento della rivale ma non ha recuperato nulla, anzi, e così si è dovuto adeguare al secondo posto mentre il generoso Vino Tinto è rimasto al terzo.
L’esperienza italiana di Gerard Mosse si avvia alla conclusione, ma il grande jockey francese può ancora regalarci qualche bella interpretazione. Come quella in sella a Sopran Chris nel Premio Trobiolo, l’handicap sui 1200 metri in pista dritta per cavalli i 3 anni e oltre: in pancia al gruppo, il portacolori del signor Leonardo Ciampoli ai 350 finali ha trovato il varco lungo lo steccato sul calo di Urban Sea e si è lanciato all’attacco del battistrada Ginger E Fred, rimontandolo e prevalendo nel finale, di misura ma nettamente, con Storm Part terzo vicino.
Nel Premio Vaso Tartaro, l’handicap sui 1000 metri in dirittura che ha concluso il programma, l’ottimo Black Canyon ha centrato la terza vittoria nelle ultime cinque uscite: specialista del terreno, veloce lungo lo steccato, l’allievo di Federica Tomasini con in sella Andrea Mezzatesta ha corso costantemente in prima linea e nell’ultimo furlong ha allungato controllando l’attacco di Yakima a centro pista: Pizzo Carbonara è rimasta in quota al terzo posto su Stealth Mode.