Quella andata in scena questa domenica a San Siro è stata indubbiamente una delle riunioni di galoppo più belle della stagione: il programma milanese offriva un menu per palati fini, con un valore di internazionalità garantito dalla presenza di tanti ospiti stranieri che arrivavano agguerriti e sembravano poter fare man bassa del ricco montepremi distribuito nelle prove principali. Impressione che il risultato del Premio Jockey Club, Trofeo Sire Pio Bruni Gr. 2, la prova di maggiore prestigio del pomeriggio, sembrava confermare. Gli ospiti tedeschi non potevano sperare in un terreno più adatto per giocarsi le loro carte: l’arrivo infatti è stato tutto di marca teutonica, ma è stato soprattutto uno spettacolo autentico perché Walderbe e Nerium ci hanno regalato un testa a testa palpitante negli ultimi 400 metri, degno del prestigio della corsa. L’allievo di Ralf Rohne si è incaricato di fare l’andatura imponendo un ritmo regolare, poi in retta ha progressivamente iniziato a sveltire il ritmo, e l’unico in grado di muovere all’attacco è stato il cavallo presentato da Peter Schiergen: i due si sono staccati dal resto del gruppo con il 3 anni che ha messo la testa davanti, ma con il rivale che ha risposto colpo su colpo e alla fine è rientrato tagliando il traguardo con una incollatura di vantaggio. Vittoria da “duro” quella di Walderbe, come tostissima si è rivelata la sua jockette Mickaelle Michel, vera “wonder woman” del turf europeo. Il vincitore del Jockey Club ha un feeling particolare con le piste italiane: ha vinto a Roma il D’Alessio dopo essere terminato secondo di Brasilian Man nell’Ambrosiano, ma anche il quarto posto ottenuto nel Federico Tesio al rientro era un risultato che andava letto in prospettiva, considerata la distanza breve per le sue caratteristiche. Oggi infatti è arrivato all’appuntamento al top e ha centrato il risultato più importante della carriera. In grande ascesa è anche Nerium, ma questo lo si sapeva. E’ invece mancato l’ospite più atteso, l’inglese Red Verdon: sull’accelerazione a metà retta l’allievo di Ed Dunlop ha provato a restare agganciato ai due rivali, ma ha progressivamente perso contatto e si è dovuto accontentare del terzo posto. Ancora prima aveva perso contatto il nostro Road To Arc, comunque quarto anche se lontano dai primi.
Quello che si annunciava come l’ennesimo pomeriggio di marca straniera ha invece regalato tante soddisfazioni ai nostri. L’impresa più bella è stata quella firmata da Out of Time: a distanza di dodici mesi, il portacolori della scuderia Del Giglio Sardo si è ripetuto nel Vittorio di Capua Gr. 2 sul miglio di pista grande, sbaragliando una concorrenza totalmente straniera e qualificata, sicuramente più di quella affrontata lo scorso anno. L’allievo di Alduino e Stefano Botti lo ha fatto rispolverando lo scatto dei giorni migliori, quell’arma “letale” che era apparsa un pò spuntata nelle più recenti sortite. E’ stato uno spettacolo vederlo avanzare a centro pista e volare via Wonnemond e Rubaiyat come se fossero due cavalli qualsiasi. Perfetto Fabio Branca in sella al vincitore: il jockey di Dorgali ha riconosciuto tutti i meriti al cavallo e ha ringraziato la sorte che lo ha voluto in sella al posto dello sfortunato Dario Vargiu, al quale ha dedicato la vittoria. Wonnemond ha corso da subito nelle prime posizioni, prima in scia al battistrada Potemkin poi guidando l’inseguimento a Rubaiyat, che aveva provato la mossa del contropiede: l’allievo di Sascha Smrczek ha recuperato gradualmente sul rivale ma non con il passo del piccolo campione da Sakhee Secret, dal quale era stato preceduto già nel Premio del Piazzale. Il tedesco Rubaiyat non ha saputo onorare il ruolo di favorito: l’allievo di Henk Grewe trovava il suo terreno ideale e sembrava una base molto attendibile e il terzo posto è dunque un risultato sicuramente inferiore alle attese, e probabilmente non è stata felice la scelta del suo interprete Clement Lecoeuvre di partire a traguardo troppo lontano: nell’ultimo furlong lo sforzo si è fatto sentire e i due rivali gli sono piombati addosso. Il compagno di training Schwesterherz ha capeggiato gli altri, con il battistrada Potemkin invece crollato in retta.
Alla vittoria di Out of Time ha fatto seguito quella di Vis A Vis nel Gran Criterium, il Gr. 2 sui 1500 metri in pista media per i giovanissimi: il comune denominatore è il training di Alduino e Stefano Botti e la monta di Fabio Branca, anche qui in sostituzione del Dario nazionale, ma il grande protagonista è stato il figlio di Mujahid, imperioso nell’allungo in retta, tanto da vincere in canter “vero”. E dire che nel Premio Riva, oltre a perdere l’imbattibilità ad opera di Wealth of Love, Vis A Vis non aveva dato l’idea di essere troppo a suo agio al terreno pesante. Impressione seccamente smentita dal responso di questo pomeriggio. L’attesa Aria Importante esce dal primo esame con la curva e con la distanza sconfitta si ma non ridimensionata: la portacolori della Blueberry ha corso sempre nel vivo, non ha saputo replicare all’allungo imperioso del vincitore ma ha conservato chiaramente il secondo posto, su un terreno insidioso che ha reso il test ulteriormente severo. Sardasht ha concluso terzo su Doctor Strange, mentre il vincitore del Riva Wealth of Love (che in quella occasione aveva battuto dopo testa a testa Vis A Vis) ha concluso quinto.
Vincere da favorita il Dormello Gr. 2 come ha fatto Telepatic Glances, contro ospiti straniere di livello, è un risultato che vale tanto. La portacolori di Abdul Rahman Saeed Belyohua bin Mayed ha mantenuto l’imbattibilità alla terza uscita confermando in pieno le aspettative della vigilia: l’allieva di Endo Botti e Cristiana Brivio si è staccata imperiosa nel finale, con la stessa autorevolezza mostrata nel Coolmore, lasciando a quasi tre lunghezze un’ottima Havana Love, anche lei sempre nelle prime posizioni, che ha provato a contrastare la coetanea sin quando ha potuto. Battute le ospiti, con Salonlove terza davanti a Stella che di poco ha preceduto l’inglese Rising Star.
Pronostico rispettato anche nell’Omenoni, la Listed sui 1000 metri dove The Conqueror si è confermato il principe dei velocisti nostrani: nonostante fosse al rientro da agosto e su un terreno non ideale, il portacolori della New Age ha tirato fuori le solite frazioni iniziali micidiali sgranando il gruppo, ma ha dimostrato anche di saper soffrire difendendosi nel finale dal ritorno di Agiato. Perfetto in sella Fabio Branca, che ha così calato il tris nel pomeriggio, sempre con soggetto provenienti da Cenaia. Agiato ha confermato l’ottima ultima prestazione mettendo i brividi al titolato rivale e precedendo l’altra allieva di Grizzetti Sopran Ival, con Elisir al quarto posto davanti al resto del gruppo.
La prima pattern del pomeriggio milanese vedeva protagonisti i purosangue arabi nel Premio Milano Jockey Club Psa Gr. 3. A svettare è stato il polacco Salam Al Khalediah, in sella al quale Antonio Fresu ha dato scacco a tutti con un perfetto percorso di testa: l’allievo di Maciej Kacprzyk ha allungato in progressione in retta staccando i rivali. Sorprendente secondo l’outsider Antares del Ma, mentre ha deluso il campione uscente Hajres, incapace di recuperare chiudendo terzo.
I purosangue arabi erano protagonisti anche del Premio Wathba Stallions Cup, la condizionata sui 1800 metri in pista media. A disputarsi la vittoria sono stati i due allievi di Jean Francois Bernard, il favorito Hahlem Al Ahlem e Safi Al Zaman: i due si sono staccati in un avvincente testa a testa nei 250 finali, con il portacolori della Athbah Racing che è riuscito a spuntarla onorando così il ruolo di favorito (nonostante si fosse procurato una ferita in corsa), ma il grigio ha venduto cara la pelle. Molto più indietro Baiudelaire Cps ha preceduto il compagno Boss de Salute.
Dopo un esordio italiano (a Merano) più che promettente, Silver Mission ha subito centrato il bersaglio pieno aggiudicandosi da favorito il Premio Alberto e Alfonso Litta Modignani, la condizionata per cavalieri e amazzoni sui 1800 metri in pista grande: montato con fiducia da Alberto Carrassi del Villar, l’allievo di Klaudia Freitag è risalito per gradi dalle posizioni di fondo, in retta si è ulteriormente avvicinato alle prime posizioni e nell’ultimo furlong è passato prepotentemente, precedendo Crooked Face mentre l’ospite Checkpoint di misura ha piegato Matey per il terzo posto.