La prima delle due riunioni di cartello della stagione milanese in ostacoli ha avuto come protagonista assoluto il team composto dal proprietario Jiri Chrvat, dall’allenatore Pavel Tuma e dal jockey Jan Faltejsek. La giubba giallo blu della formazione ceca ha iniziato alla grande il pomeriggio con la vittoria di Korfu (per il training di Pavlina Bastova) nel Cross e ha proseguito mettendo il sigillo sulla Corsa Siepi dei 4 Anni e sulla Gran Corsa Siepi di Milano, le due prove principali del pomeriggio: un dominio assoluto che Jan Faltejsek ha “rafforzato” imponendosi pure con Quinze de La Rose nel Gian Giacomo Durini, a completare uno strepitoso poker personale che conferma la bravura di un jockey che non regala nulla, nè al caso nè ai rivali.
Partiamo dalla Gran Corsa Siepi di Milano, il Gruppo 1 sui 4000 metri per cavalli anziani, penultima corsa del pomeriggio: l’effetto delle precedenti vittorie ha probabilmente avuto effetto anche sul betting su con Dominique alla fine chiaramente preferito al francese Edinson, che pure aveva destato ottima impressione all’esordio sulle nostre piste vincendo la Gran Corsa Siepi Nazionale a Pisa. L’allievo di Richard Chotard si è rivelato avversario degnissimo, pagando però uno schema tattico non previsto perché nella fase iniziale si è accapigliato per il comando con Dunque: i due si sono staccati dal resto del gruppo, ma Jan Faltejsek non ha lasciato troppo spago al rivale e si è riavvicinato ai due battistrada, che intanto hanno continuato a punzecchiarsi mentre il resto del gruppo seguiva a lunghezze. Sulla diagonale lunga Dunque ha progressivamente mollato, e così per Dominique è stato sufficiente non commettere errori e attendere il momento giusto per sferrare l’attacco sul rivale, che aveva speso maggiori energie ma ha continuato a lottare come un leone: nel tratto finale però c’è stato l’allungo previsto, con Dominique che si è staccato si è avviato verso il trionfo, mentre Edinson ha mantenuto il secondo posto da Skins Rock, il vincitore dell’ultima edizione, che vanamente aveva provato a ricucire il gap con i primi due.
L’altra prova principale del pomeriggio era la Corsa Siepi dei 4 Anni, il Gruppo 2 sui 3600 metri che non è sfuggito all’eccezionale Roncal: il campione di Jiri Charvat sulla pista aveva vinto il Giulio Berlingieri a novembre, ripetendosi a Pisa nel Criterium D’Inverno: malgrado rientrasse proprio da quel data, il cavallo di Pavel Tuma ha dato l’ennesima dimostrazione delle proprie qualità sotto l’attenta regia del suo interprete: sempre in controllo della situazione, il jockey ha mosso sulla piegata finale affiancando il battistrada Pourquoipas Robert per passare sulla diagonale breve: all’allungo del favorito sono stati capaci di rispondere soltanto Ruzzini e Big City, rimasti incollati agli scarichi del ceco che ha approcciato l’ultimo ostacolo con prudenza ma poi ha allungato sicuro nell’ultimo tratto in piano, spegnendo così le speranze dei due inseguitori, con Big City che ha vinto la lotta per il secondo posto su Ruzzini.
Nel dominio ceco si è inserito il team di Raffaele Romano che ha piazzato l’en plein nel Premio Giulio Berlingieri, il Gruppo 2 sui 3200 metri del percorso in siepi per cavalli di 3 anni. Debuttare in un Gruppo 2 e imporsi non è cosa di tutti i giorni: l’impresa è riuscita a Sopran Spencer, portacolori di Elia Tanghetti che era accompagnato dalla fiducia del team e per il quale, dopo questa brillante affermazione, si aprono scenari molto interessanti. Il figlio di Malossol ha tanto ancora da migliorare, chiaramente: sempre in coda durante il percorso, sulla diagonale lunga sembrava addirittura essere in crisi, ma poi sulla piegata di fondo si è riportato sotto, ha affiancato la francese Gilda appena in dirittura e dopo l’ultimo salto ha allungato bene, con Alessio Pollioni chiaramente raggiante sul traguardo. Il compagno di training Callistemon è stato autore di bella retta finale per battere Gilda: la francese di Davide Satalia ha provato a emulare la tattica risulta vincente a Quinze de La Rose nel Durini, ovvero in testa e via, ma è stata raggiunta sull’ultima curva e, pur provando la difesa, ha chiuso terza.
Dicevamo di Quinze de La Roze: la supremazia dell’allievo di Zdenek Semenka nel Premio Gian Giacomo Durini, la condizionata sui 4000 metri del percorso in steeple, è stata schiacciante, da netto favorito come indicava il betting. Il figlio di Turtle Bowl è andato subito davanti, ha preso vantaggio e ha fatto corsa per proprio conto senza mai dare segnali di cedimento. Silver Seam ha provato vanamente a ricucire il gap sul fuggitivo, ma si è dovuto adeguare al secondo posto così come Purple Light al terzo.
Vincitore al debutto in cross, Il Superstite si presentava da netto favorito nel Premio Cossato, secondo esame nella specialità: l’allievo di Josef Vana jr dopo aver portato a spasso il gruppo nella prima parte di gara, si è mantenuto in posizione di sparo, sull’ultimo salto ha superato Korfu (che era passato in vantaggio all’ingresso in dirittura) e sembrava poter chiudere la partita, ma non aveva fatto i conti con la gran voglia di vincere di Jan Faltejsek: il quale non si è dato per vinto, ha sostenuto da par suo l’allievo di Pavlina Bastova che nei metri finali è riuscito a rientrare al rivale e a beffarlo, mentre Le Moulleau ha chiuso al terzo posto.
E veniamo alla parte di programma in piano, aperta dal Premio Federico Leitner, la reclamare sui 1000 metri in pista dritta, che segnava l’esordio dei giovanissimi sulla pista di Milano. A vincere è stato il più al più esperto del lotto: Keniano era infatti alla terza corsa della carriera, avendo debuttato in Francia prima di esordire in Italia a metà mese a Roma. Il cavallo di Antonio Peraino ha usufruito dell’apporto prezioso dell’alleato Keniote, che ha guadagnato lo steccato e si è incaricato di dettare il ritmo: con Alessio Satta in sella, il figlio di Bated Breath lo ha affiancato ai 400 finali ed è passato nell’ultimo furlong controllando Thiago Fleyer, tornato bene al largo dopo un cross all’apertura delle gabbie che gli era costato un paio di lunghezze. Keniote, in leggera flessione nei 200 finali, ha concluso al terzo posto.
La prova di maggiore spessore era però il Premio Giambattista Gnutti, tradizionale handicap sui 2400 metri in pista grande per cavalli di 4 anni e oltre. Da mesi in grande ordine, Dashing Knight ha dominato il campo siglando la quarta vittoria nelle ultime sette uscite: perfetto Marco Monteriso in sella all’allievo di Eleonor Ciacci, che ha sfruttato al meglio la scia di Nayleaf per farsi portare in posizione di sparo e poi piazzare una stoccata imparabile nell’ultimo furlong. Nayleaf è avanzato bene in retta passando sul battistrada Cuore del Grago ma non è riuscito a parare lo scatto del vincitore, mentre Cuore del Grago è rimasto in quota difendendo il terzo posto.
Nonostante i 63 chili, Aristarco ha messo il suo sigillo sul Premio Agogna, l’handicap sui 1100 metri per cavalli di 3 anni: ben dosato da Federico Bossa, il cavallo di Gianluca Verricelli lungo lo steccato si è mantenuto a ridosso delle prime posizioni, è passato in vantaggio ai 300 finali e ha allungato eludendo la rincorsa di Rainbow Dash, finito bene al largo. L’atteso Mister B ha provato a replicare all’allungo del vincitore ma si è dovuto accontentare della terza moneta.