Degno antipasto del convegno di domenica imperniato sul Gran Premio di Milano Gr.2, il sabato di San Siro proponeva agli appassionati alcune prove di grande tradizione e qualità: su tutte il Premio Bersaglio, la Listed per i velocisti sui 1200 metri posta in chiusura di pomeriggio e abbinata alla scommessa Tris/Quartè/Quintè. C’era attesa nel rivedere all’opera The Conqueror dopo il flop nel Tudini: accolto un pò tiepidamente dagli appassionati (almeno a vedere la quota in salita) per le insidie che la corsa gli tendeva (steccato scomodo e chili da rendere a tutti), il portacolori della scuderia New Age si invece è prontamente ripreso lo scettro, e lo ha fatto alla sua maniera, sciorinando parziali importanti nei primi mille metri di gara che gli hanno permesso di conquistare il comando e impedito ai rivali di avvicinarlo. Nell’ultimo furlong The Conqueror ha logicamente appesantito l’azione, ma Dario Vargiu in sella aveva fatto bene i conti e l’allievo di Alduino e Stefano Botti alla fine ha mantenuto ancora una testa di vantaggio su un sorprendente Mitrandir: estremo outsider, l’allievo di Luca Sorbino ha “rischiato” di fare la festa al favorito (e di rendere felice qualche temerario che lo aveva appoggiato a 100/1) finendo fortissimo lungo lo steccato. Bene è finita al terzo posto Crushing Power, ma dall’ungherese era lecito attendersi una prestazione di rilievo dopo le precedenti belle performance sulle nostre piste. Sopran Vesuvio e Sphere of Fire hanno capeggiato il gruppo all’inseguimento di The Conqueror sin dalle prime fasi: in definitiva hanno retto bene il ritmo tagliagambe del vincitore, il maschio di Leonardo Ciampoli chiudendo ancora al quarto posto mentre la portacolori della Razza Latina è stata battuta di misura per il quinto posto da Capitan Magnum. L’atteso I Am Magnetic non è riuscito invece a migliorare dal centro del gruppo e ha mollato la presa nell’ultimo furlong.
Una monta “diabolica” di Fabio Branca dietro il successo di Bull Fighter nel Premio Trenno, l’HP sui 1800 metri che rappresentava l’altro pezzo forte del pomeriggio. Il destino del portacolori di Massimo Vannini, chiuso senza spazio ai 400 finali e con un muro di rivali davanti, sembrava segnato, ma il jockey sardo non si è perso d’animo, il varco ha continuato a cercarlo e alla fine se lo è trovato ai 250 finali: e l’allievo di Mario Migheli ha risposto alla grande piazzando uno scatto con il quale ha stampato il coraggioso Trita Sass, leader dal via, che per tutta la retta aveva respinto il pressing di Ranger In Paradise e già pregustava la vittoria. Quarto posto per Heartfield, progredito bene al largo, su una corsia “libera” da problemi di traffico ma rimasto un pò sul passo nei 100 finali.
La dirittura era naturalmente il palcoscenico della finale del San Siro Sprint, sui 1200 metri: presentato in forma-super da Giorgia Lamberti (che lo aveva dichiarato in grande salute nelle sempre preziose interviste pre-corsa) è stato Chill Gioffry con Federico Bossa ad aggiudicarsi la ricca moneta: partito bene nonostante la gabbia larga, il figlio di Arcano ai 300 finali ha aggredito Galpo, battistrada dal via, lo ha sopravanzato e si è mantenuto in vantaggio sino in fondo. Galpo è rimasto in quota al secondo, terzo a contatto ha concluso Alwaysahed.
E in pista dritta, sempre sui 1200 metri, si sono disputate anche le due maiden per i giovanissimi. Nel Premio Bellagio si è presentato molto bene il debuttante Camerlengo: da No Nay Never e Lady Cleo, il portacolori della scuderia del Giglio Sardo con in sella Dario Vargiu ha disposto abbastanza agevolmente dei rivali vincendo con piglio promettente. Il leader Luke Skywalker ha provato a reggere l’attacco del rivale ma ha pagato lo sforzo perdendo anche il secondo posto ad opera di You Are Beeautiful, altro debuttante presentato da Endo Botti e da seguire alla prossima uscita sul probabile progresso. L’atteso Io Soprano non ha saputo cambiare passo ed è terminato in gruppo.
Il team di Luciano Vitabile sta facendo molto bene in particolare in tema di velocità: una conferma è arrivata da Shemoon, che alla terza uscita della carriera ha centrato la prima vittoria siglando il Premio Laglio, la maiden per le sole femmine di 2 anni: ad agevolare il compito della portacolori della scuderia Genets una prima parte di gara molto veloce della quale hanno fatto le spese le animatrici, in primis l’attesa Rugiada Preziosa, rimasta sul passo ai 400 finali: Cristal Wind per varchi, Bluma e Shemoon sono passate al penultimo furlong e la figlia di Sea The Moon, con Silvano Mulas in sella è stata quella che ha prodotto le battute migliori.
Il Premio Nobili Giugi e Lorenza Strada, tradizionale prova per le sole amazzoni, ha aperto il sabato di San Siro. Soddisfazione doppia per Beatrice Riverditi che ha centrato la prima vittoria della carriera in sella al proprio portacolori Barbizon Plaza: il figlio di Pounced ha vinto la lotta per il comando sull’altro front-runner Allimac, ha allungato in retta e seppure stanco nel finale ha chiuso ancora in chiaro vantaggio. Allimac invece non ha cambiato passo e nel finale è stato superato da Mati Megabyte, finito bene nei 200 finali.
La prima metà di questo 2021 è stata estremamente proficua per Sonniende. Nel Premio Cengalo, l’handicap sui 2600 metri per cavalli di 3 anni e oltre, l’ospite toscano presentato da Marco Amerio ha centrato il quarto successo dell’annata: attrezzato per questo tipo di distanze, perfettamente affiatato con il bravo Stefano Raimondo Saiu, il portacolori di Domenico Marras si è posizionato alle spalle del battistrada Shamando, lo ha superato ai 400 finali e poi nell’ultimo furlong ha saputo reagire bene all’attacco violento portato da Jacaranda, che si è dovuta adeguare al secondo posto, mentre Siang con bel recupero da fondo gruppo è emerso al terzo.