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Pietro Gubellini in sediolo a Elleboro Dr può mettersi in posa per i fotografi sul traguardo del Criterium Ambrosiano (Foto Dena _ Snaitech)
Elleboro Dr impone l’alt a Jazzman
21 Dicembre 2022

Tanti i motivi di interesse nel convegno infrasettimanale di Milano La Maura. Su tutti naturalmente il Criterium Ambrosiano, la ricca moneta sui 2250 metri per ottimi cavalli di 2 anni dove l’osservato speciale era l’imbattuto Jazzman, il cui ruolo di cavallo da battere sembrava essersi ulteriormente rafforzato dopo il ritiro di Ernesto Roc: ma in una giornata decisamente poco propizia alla punta, anche il cavallo in allenamento a Mauro Baroncini (ma in procinto di essere trasferito in Francia) incappava in una inattesa battuta di arresto. La sconfitta di Jazzman non deve far passare in secondo piano la prestazione notevole di Elleboro Dr: reduce dal sesto posto nella finale del Premio Allevamento a Napoli, il figlio di Oasis Bi in allenamento a Fausto Barelli è stato interpretato con piena fiducia da Pietro Gubellini, che non ha esitato ad anticipare la risalita del favorito dopo mezzo giro (davanti c’era l’altra allieva di Baroncini, Elettra D’Esi, che avrebbe sicuramente mandato via il compagno di training) e ad accollarsi un percorso allo scoperto: dal canto suo Jazzman ha affrontato in terza ruota i 1200 metri finali, sospingendo il rivale sulla battistrada che dopo aver detto di no a Elleboro era tornata a far melina: Elleboro Dr è passato ai 500 finali e ha allungato svettando a media di 1.15 sui 2250 metri, tenendo sempre a distanza di sicurezza il tedesco al quale non è restato che adeguarsi al secondo posto. Everything Bi, acquattato dietro i litiganti, malgrado il percorso perfetto non è stato incisivo nei 400 finali e sul filo di lana è stato rimontato per il terzo posto da Ela Linda, finita forte in retta dopo corsa all’estrema attesa.

Oltre al successo nel Criterium, Pietro Gubellini è andato a bersaglio con Synergy nel Premio Pies, la prova sui 1650 metri per cavalli di cat. A/B: l’importato di Alessandro Gocciadoro non ha speso più di tanto per conquistare il comando e per di più ha potuto gestire liberamente il ritmo completando un km in 1.15.3 (media normalissima per la categoria) per cui era praticamente impossibile scalzarlo dalla prima posizione, che infatti ha mantenuto in assoluta scioltezza in retta a media di 1.13, mentre un’ottima Ziguli dei Greppi (in terza ruota nei 500 finali) ha avuto ragione dell’appostata Altaseta del Pino per il secondo posto.

Prosegue da imbattuta la carriera italiana di Jussy de Paumar, che nel Premio Cornish Cris, l’altra maratonina a resa di metri riservata a cavalli di 3 anni, ha prontamente replicato il successo ottenuto a Torino al debutto sulle nostre piste. Con il suo preparatore Andrea Guzzinati in sediolo, la cavalla svizzera ha sfruttato a dovere la sistemazione allo start per conquistare subito il comando e prodursi in un bel calibrato  percorso di testa: dopo aver imposto ritmo costante, la portacolori della Ecurie Pj era capace di allungare in progressione negli 800 finali per respingere prima la progressione di Daytona Roc (che si spegneva sull’ultima curva), poi l’attacco ben più incisivo di Dylan Dog Font che la impegnava duramente ma che dopo vibrante testa a testa era respinto di misura a media notevole di 1.14.8 sui 2700 metri. Ottima prova, quella della vincitrice, ma lo stesso può dirsi per Dylan Dog Font, piaciuto tanto in questa prima uscita per il training di Mauro Baroncini anche perché apparso ancora perfettibile nell’impiego in corsa. Il penalizzato Dingo non è stato altrettanto incisivo nel mezzo giro finale e ha chiuso terzo a qualche lunghezza dai primi due. Falloso nella fase iniziale Doc Indal, molto giocato.

Nel Premio Lancelot, la maratonina a resa dei metri per cavalli di 4 anni, è arrivato un segnale incoraggiante da Canto dei Venti, soggetto che dopo gli ottimi risultati ottenuti a 3 anni sembrava in fase involutiva che neppure nella campagna francese era riuscito a interrompere. Al rientro e alla prima uscita per il training di Erik Bondo, il figlio di Mago D’AMore ha subito ritrovato la via della vittoria: complice – è vero – uno schema di corsa favorevole, che ha visto il favorito Cocis Mp costretto a muovere a traguardo lontano e a “sfiancarsi” nell’attacco al battistrada Corazon Bar, ma la progressione di Canto dei Venti, con Santo Mollo in sediolo, è stata importante e gli ha permesso di svettare netto in retta a media di 1.15.1 sui 2720 metri. L’altro penalizzato Croizeross non ha saputo tenerne la scia, e così era l’outsider Cluny dei Greppi a svettare a sorpresa al secondo posto su Corazon Bar.

Erik Bondo era già andato a segno da allenatore nel Premio Deipera, la prova sui 1650 metri per femmine di 3 anni grazie al bel numero realizzato dall’interessante Denis: la figlia di Royal Dream metteva in campo una progressione vigorosa nei 600 finali e passava netta in retta a media di 1.13, demolendo il precedente personale. Dada Sa provava la corsa di testa, reggeva il pressing di Dinamyte As ma non riusciva ad opporsi all’attacco della vincitrice restando comunque chiaramente al secondo posto, mentre più indietro Damaris Grif era terza. Deludevano Delicious Trio, calata drasticamente sul penultimo rettilineo (vittima probabilmente di un contrattempo) e Diana di Pippo, in errore prima dello stacco.

Gentlemen in apertura di riunione impegnati nel Premio Bambaia, in sediolo a cavalli di 5 e 6 anni. Dopo una serie di piazzamenti, arrivava il primo piano di Bolt Prav: con Pasquale Carlone in cabina di regia, il cavallo allenato da Marco Smorgon correva da protagonista al comando, reggeva il pressing di Aspromonte Jet e con mezzo miglio veloce (in 58) si salvava dal finale di Bper Game, che si ingambava a… tempo scaduto. Sfortunato Aspromonte Jet, in errore ai 150 finali quando stava provando a reiterare l’attacco al vincitore: terzo posto per Biscuit Wf.

Aspiranti allievi a confronto nel Trofeo Luigi Canzi con soggetti di cat. F/G e bella interpretazione di Gaetano Casella in sediolo a Zodiac Dany Grif: il cavallo allenato da Edo Loccisano filtrava dalla seconda fila e in 400 metri riusciva a conquistare il comando, una posizione “privilegiata” dalla quale poteva controllare la presenza esterna di Boleo Bar e nei metri finali, anche e un pò stanco, eludere l’agguato dell’appostato Allegro La Sol (Leonardo Raffa) chiudendo a media di 1.15.7. Tatanka Cup (Salvatore Piscuoglio) doveva scurvare molto larga per aggirare Alonso in errore ma in retta sapeva ancora finire bene vincendo la volata per il terzo posto su Boleo Bar e Turbo Bye Bye.