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Con ANdrea Farolfi, Elettra Bright si impone nella prova di cartello dell'ultimo convegno dell'allo all'ippodromo La Maura (Foto Dena - Snaitech)
Elettra Bright concede il bis nel Premio Crazy Wow e festeggia San Silvestro. All’Ippodromo Snai La Maura si torna in pista giovedì 5 gennaio
31 Dicembre 2022

Ultimo giorno dell’anno e ultimo appuntamento del 2022 con il trotto all’Ippodromo Snai La Maura. Non è stata una giornata particolarmente favorevole alla punta e la delusione più cocente è arrivata proprio nel Premio Crazy Wow, la prova di cartello del convegno che vedeva protagoniste femmine di 2 anni sul miglio, e nella quale Rouge Terre, che si presentava da imbattuta dopo due vittorie, aveva letteralmente monopolizzato il betting. L’allieva di Erik Bondo però è apparsa in giornata-no sin dalle prime battute: Federico Esposito l’ha guidata in punta di dita provando a tenerla di trotto e ad avvicinare gradualmente la battistrada Elettra Bright ma quando ai 400 finali l’ha richiesta allo sforzo, la tedesca si è abbandonata di galoppo. Elettra Bright al comando ha approfittato al meglio della situazione gestendo a piacimento i parziali e completando un primo km in 1.19.4, poi sull’errore della rivale si è ritrovata in chiaro vantaggio e in retta, sollecitata dal suo interprete Andrea Farolfi, ha tenuto a distanza di sicurezza la debuttante Esperia Font, trascurata dagli appassionati nonostante genealogia e training di prim’ordine. Secondo successo consecutivo per la figlia di Rod Stewart che difende i colori di Marco Castaldo. Elektra Ob Ferm ha sfruttato le evenienze per terminare terza, la sfortunata Extra Wind è stata coinvolta dall’errore di Rouge Terre sull’ultima curva: probabilmente avrebbe lottato per un buon risultato

Favoriti a picco nel Premio Anythings Possible, la prova sui 2250 metri per cavalli di 5 e 6 anni che ha aperto la riunione. Eppure l’attesa (e giocata) Bianca del Sile sembrava aver blindato la vittoria sfilando in breve al comando e imponendo ritmo regolare ma non elevatissimo: la cavalla di Paolo Scamardella però in retta si “afflosciava” ed era preda dell’agguato di Broni del Sauro che bissava la recente vittoria di Bologna e con il suo preparatore Mauro Guasti in sediolo svettava a media di 1.15.5. Arco dei Febi chiudeva terzo su Bogart Roc. AL via aveva sbagliato Braveheart Ek.

Con il ritiro di Calvados Bi, il Premio Tacambaro, la prova per 4 anni con i proprietari in sediolo, perdeva il suo netto favorito: provava la corsa di testa Come Chuck Sm che però, nonostante un percorso tutt’altro che impossibile, in retta non sapeva staccare i rivali: era così Cristal Joyeuse, con Enrico Colombino in sediolo, a passare nel finale, a media di 1.16.4 dopo graduale risalita esterna, mentre Come Chuck salvava il secondo posto dall’agguato interno di Casanova Adri e dal bel finale a centro pista di Cash Back Font.

Nell Premio Crunchess tornava alla vittoria Derby Kronos. Prestazione notevole e nuovo record (1.13) per il cavallo di Erik Bondo che, oggi esente da errori, con Federico Esposito in sediolo si impegnava all’esterno di Dom Perignon, induceva alla resa la rivale a metà retta e si salvava dall’affondo della favorita (giocata) Dinamyte As, la quale ci metteva un pò a cambiare azione dopo essersi liberata dalla seconda posizione in corda. Don Perignon restava in quota e chiudeva terza a ridosso.

L’altro successo del pomeriggio per il team danese-toscano arrivava con Dontpaytheferryman nel Premio Almond Crunch: in categoria F/G il figlio di Cantab Hall trovava la prima vittoria sulle nostre piste sfruttando la scia di Athena del Ronco per risalire dalle retrovie nei 700 finali, poi in retta piazzava le battute migliori travolgendo il battistrada Tatanka Cup a media di 1.16. Tatanka Cup restava secondo mentre la volata per il terzo posto era risolta di stretta misura da Tuberosa su Zinial e Abigail.

Il Premio No Pain No Gain regalava la prestazione superlativa di Dylan Dog Font, per il bis di Mauro Baroncini e Andrea Farolfi: il portacolori della My Horse era già piaciuto alla prima uscita per il training di Divignano, ma questo pomeriggio ha fatto letteralmente paura, scattando ai 700 finali dalla posizione di coda per raggiungere in poche battute Doodoo Jet, attaccarla e passare in retta. Gli 800 finali sono stati velocissimi (in meno di 57), il vincitore dunque ha fatto ancora meno chiudendo a media di 1.13.5 con i 400 final ancora sotto il 29, ciononostante si è dovuto guadare dal finalone di Duna di Girifalco, che alla prima uscita per il training di Erik Bondo è stata l’altra nota di rilievo della prova. Doodoo Jet si è disunita in retta perdendo il terzo posto che è andato a Shortriptonice, seconda dal via ma rimasta sul passo sul cambio di marcia nei 600 finali.

Milano è una pista particolarmente gradita a Brivio D’Elite: il cavallo di Gennaro Casillo ha poi un feeling particolare con Pietro Gubellini, e così la coppia ha messo il suo sigillo sul Premio Capodanno, la prova di chiusura. Il portacolori della scud. Opitergium ha atteso che le posizioni di testa si delineassero per presentarsi e sfilare su Azdora: conquistato il comando senza strappare, è poi andato via a buon ritmo (km in 1.12.5) per rendere difficile la risalita esterna a Brezza du Kras: l’allieva di Alessandro Gocciadoro difatti in retta non è riuscita a reiterare il suo sforzo e così Brivio D’Elite ha tenuto bene sino in fondo mentre con gran finale a centro pista Zandoz ha colto un valido secondo posto sulla favorita Brezza du Kras.