Emozionato, a tratti nervoso, prima dell’inizio del programma di corse che questa domenica 15 ottobre l’ha visto in sella in tre prove: il Premio del Piazzale, il Premio Omenoni e il super Gran Premio del Jockey Club giunto alla sua 101^ edizione. Lanfranco ‘Frankie’ Dettori si è presentato così nella ‘sua’ Milano, nel ‘suo’ ippodromo, perché l’Ippodromo Snai San Siro è la sua casa: c’è nato, professionalmente, c’è cresciuto giocando a pallone con altri figli di fantini. Presente anche il padre, Gianfranco, detto ‘il mostro’ per la sua carriera nazionale da vero jockey, e la madre, oltre ad altri familiari e parenti, per salutarlo come si doveva, con una grande festa e tanto, tanto entusiasmo da parte dei colleghi fantini, dei proprietari di cavalli e del pubblico, accorso in 4000 per dargli un caloroso addio.
Frankie a fine corse si è un po’ rilassato e la sua commozione è venuta tutta fuori quando dal palco, in presenza di Fabio Schiavolin, Amministratore delegato di Snaitech, società proprietaria dell’impianto, e dell’ospite d’onore Sen. Patrizio Giacomo La Pietra, Sottosegretario di Stato del Masaf, ha ricevuto la ‘chiave d’oro’ dell’ippodromo, un gesto per ringraziarlo per quanto fatto in Italia, in Inghilterra e nel mondo.
“E’ la mia ultima corsa qui a Milano e in Italia – ha detto Dettori con la voce smorzata dall’emozione -. Poi saluterò anche l’Europa, anche se continuerò a montare negli Stati Uniti, un ambiente diverso ma lo stesso competitivo e dove posso dare ancora qualcosa dal punto di vista fisico“. E poi via coi ricordi dell’ippodromo. “Mi ricordo che in fondo alla pista entravo con i miei amici e i figli dei fantini per giocare a pallone. Era uno spasso e poi guardavamo gli allenamenti e le corse incitando i nostri padri. Parliamo di più di quarant’anni fa, quando non sapevo ancora di voler fare il fantino anche se questo mondo mi ha sempre affascinato per via di mio padre. Poi c’è stata l’occasione di imparare e montare e da lì è nato tutto. Lasciai l’Italia a 13 anni per l’Inghilterra e anche lì, seppur vivendo dei periodi molto difficili dovuti alla lingua e alle pochissime amicizie, sono riuscito a diventare quello che sono oggi“.
Ma sarà veramente l’ultima in Europa? A questa domanda Frankie glissa, ma neanche più di tanto: “Per il momento il mio futuro è negli States, dove mi conoscono meno e posso dare qualcosina dal punto di vista fisico e di esperienza. Poi non so se il futuro mi vedrà ancora in Europa a correre, ma per il momento non è tra le mie priorità”.
Chiusura con un ringraziamento particolare a tutto l’Ippodromo Snai San Siro. “Un grazie di cuore per questa bella festa – dice Sir Dettori -, e in un luogo a me molto caro e che rispetto molto. Presto questa location accoglierà anche il trotto, oltre al galoppo e all’equitazione, e ciò rende merito ad un meraviglioso ippodromo, immerso nel verde a pochi passi dal centro di Milano. Non ho parole… davvero“.