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Zaffiro Jet centra la terza vittoria consecutiva siglando la finale del Trofeo Winter Challenge (Foto Dena - Snaitech)
Come brilla Zaffiro Jet
20 Dicembre 2019

Consueto appuntamento del venerdì a La Maura, in programma sette corse con un paio di prove di ottimo livello, e tra queste la finale della prima edizione del Trofeo Winter Challenge, andata al penalizzato Zaffiro Jet: decisiva la partenza volante che ha permesso all’allievo di Erik Bondo, oggi affidato ad Andrea Guzzinati visto che Pippo Gubellini era impegnato in Francia, di rifare subito la penalità e sfilare in 300 metri su Zandroz, che era stato più veloce di Zorro Capar nella giravolta. Una volta in testa, il portacolori dell’Allevamento Toniatti non ha lesinato sul ritmo: Zorro Capar (che Alessandro Gocciadoro ha riassestato dopo una sgambatura poco convincente) ha provato a scoprirsi dalla terza posizione ma non ha mai avvicinato il battistrada, il quale in retta ha staccato i rivali e si è imposto a media di 1.15.1 sui 1670 metri, con Andrea Guzzinati che non ha avuto neppure bisogno di mettere mano al frustino, mentre Zandroz ha rimontato il generoso Zorro Capar mantenendo la piazza d’onore. Terza vittoria di fila per il figlio di Wishing Stone, tornato a macinare vittorie come aveva già fatto prima della pausa estiva.

Il trainer danese ha concesso il bis con Deimos Racing nel Premio Miss Marita, il confronto sui 1650 metri per cavalli di cat. B/C posto in chiusura di convegno che ha fornito la migliore velocità del pomeriggio: lo svedese della Caramera Ab, oggi affidato a Roberto Andreghetti, dopo un paio di esibizioni non troppo brillanti è tornato ad esprimersi su ottimi livelli, impegnandosi al largo del favorito Seleniost per stenderlo in retta e andare a imporsi in 1.12.9, media notevole considerato lo stato della pista allentata per la pioggia abbondante. Seleniost ha rischiato di perdere anche il secondo posto, salvato di misura dal ritorno di Veantur, mentre Varieta’ Luis ha pagato il rientro calando nei 400 finali.

I 2 anni avevano a disposizione un paio di prove: quella di maggior livello tecnico era il Premio Supreme Victory dove con un pizzico di fortuna Bonjovi Mmg ha proseguito la sua marcia centrando la quarta vittoria su cinque uscite, confermando di poter affrontare senza paura il confronto contro coetanei di spessore. Va detto che il risultato poteva essere diverso se Buffon Zs non fosse incappato in una di quelle distrazioni che restano il suo tallone d’Achille: l’allievo di Mauro Baroncini si è scoperto dopo 600 metri e ai 500 finali ha debellato la resistenza del labile battistrada Bengurion Jet, ma sull’ultima curva si è gettato improvvisamente di galoppo quando era ancora in chiaro vantaggio. Bonjovi, che ne aveva seguito le mosse, si è ritrovato in testa e in retta ha spaziato a media di 1.17.1 sui 2250 metri. Buon secondo posto per Bolero Grif, migliorato gradualmente nei 400 finali, su Brillant Ferm, rimasto attardato sul penultimo rettilineo ma poi esibitosi in un bel recupero battendo lo stanco (e deludente) Bengurion Jet. Boltigeur Erre si era invece gettato di galoppo ai 700 finali quando era in quarta posizione.

Si è risolto al fotofinish il Premio Marita’s Victory, la maiden sui 1650 metri vissuta sulla fuga in avanti di How Deep Ferm: l’allievo di Walter Zanetti è andato d’acchito al comando, ha completato il primo km in 1.15.6 ed è entrato in retta in chiaro vantaggio dando l’impressione di avere chiuso la partita, ma nei 200 finali è andato in crisi e sul palo è stato “stampato” da Bacigalupo Font: alla prima uscita per Alesandro Gocciadoro, il portacolori di Gustavo Matarazzo ha mostrato i problemi di meccanica già evidenziati nelle precedenti uscite e ha costretto il suo interprete agli straordinari per tenerlo di trotto, poi in retta si è disteso bene ed ha acciuffato proprio sul palo, a media di 1.16.9, il fuggitivo, che però gli è… venuto incontro (ultimi 400 metri in 32.5). Terzo posto per Birkin Op, che ha seguito il vincitore nella risalita e ha arginato il finale di Brooklyn Breed e Bogart Roc.

Bis di Alessandro Gocciadoro nel Premio Mr Vic, ma solo in veste di allenatore visto che il favorito Always Ek, che guidava personalmente, si è gettato di galoppo nella giravolta. Ne ha approfittato al meglio il compagno di training Ari Lest, oggi affidato ad Andrea Guzzinati (autore di un bis nel pomeriggio): il portacolori della scuderia D’Altemps è andato subito davanti e ha imposto ritmo regolare (primo km in 1.15.4, miglio in 2.01) non facendosi mai avvicinare dai rivali, tagliando il traguardo a media di 1.15.9 sui 2700 metri. Azteco dei Greppi si è sistemato in seconda posizione dal via e nel finale è riuscito a conservare il piazzamento rientrando ad Aleandro Zs.

Terza vittoria di fila per un sempre più convincente Demon Bar nel Premio Passionate Glide, sui 2250 metri: sistematosi in seconda posizione in scia al favorito Vinsanto, l’importato ha spostato sul penultimo rettilineo per anticipare le mosse di Tacadur ed è andato a premere sul battistrada, che dopo un primo km tranquillo in 1.18.7 ha provato ad allungare nel secondo giro ma si è inaspettatamente spento in retta. L’allievo di Cosimo Cangelosi è così passato e, nonostante un leggero allargamento, si è mantenuto davanti a Tempesta Lux che ne ha seguito le norme nel mezzo giro finale, imponendosi a media di 1.16.3. Terzo Variago Selva, invece progredito per varchi e liberatosi solo a metà retta per battere il deludente Vinsanto.

La lotta tutt’ora apertissima per la classifica dei gentleman ha condizionato il Premio Favonio Rl, la reclamare sui 1650 metri per cavalli di 3 anni: Aramist, con Teo Zaccherini, ha respinto al via Antella Cla (con Filippo Monti) e ha poi subito il nuovo attacco della rivale sul penultimo rettilineo, così in retta si è ritrovato esposto al finale di Antilla Pit, che Gustavo Matarazzo (già a segno da proprietario con Bacigalupo Font) ha improvvisato al meglio in sostituzione di Cristoforo Chianese: l’allieva di Arnaldo Pollini ha seguito nella risalita Anouk Grad, sull’ultima curva ha mosso in terza ruota e in retta ha colto in crisi il battistrada passando nelle ultime battute a media di 1.17.2. Seconda vittoria consecutiva per la portacolori della scuderia Micales, che ci aveva messo 27 corse prima di togliersi ‘etichetta di maiden: terzo posto per Anouk Grad su Arabesque Bi.