Non si è stupito nessuno, nella piazzetta dello storico Caffè Gambrinus di Montecatini, quando è risuonato l’invito “A’ Pomà, vai cor tango”: sul palco Enrico Montesano intervistato dal giornalista Vieri Berti, sul maxischermo alle loro spalle alcuni spezzoni “Febbre da cavallo” (“Diciamo ‘spezzoni’ per favore, non ‘clippe’, ormai ogni volta che mi siedo davanti alla televisione mi devo tenere vicino un dizionario della lingua inglese…”, ha scherzato Montesano), per una serata che ha permesso di rivelare tanti aneddoti legati al film di cui quest’anno ricorrono i quarant’anni dalla prima uscita nelle sale.

Ricordi del film ma anche una profonda passione di Montesano per i cavalli, una passione che lo ha portato ad adottare un cavallo trottatore giunto a fine carriera che oggi trascorre giornate liete “in pensione” in un maneggio.

Una serata trascorsa insieme a Bruno “Mandrake” Fioretti (Gigi Proietti), Armando “Er Pomata” Pellicci (Montesano), l’avvocato De Marchis (Mario Carotenuto), Felice Roversi (Francesco De Rosa), il giudice del processo (Adolfo Celi), Otello “Manzotin” Rinaldi (Ennio Antonelli), anche con qualche excursus sul sequel “La Mandrakata” con le inevitabili “sole” di cui era vittima questa volta il figlio di “Manzotin”.