All’Ippodromo Snai San Siro di Milano una bella domenica di corse con il Premio San Giorgio e il Premio Lodi Vecchio ad attirare l’attenzione di questa 23^ giornata stagionale. Nel San Giorgio un impressionante Ghepardo Da Todi perché vista la performance in pista potremmo trovarci di fronte ad un campione di cui ci ricorderemo a lungo. Ovviamente è presto per dirlo, ma le prerogative ci sono tutte; intanto con il San Giorgio ha allungato a quattro le sue vittorie di fila, e qui non ha avuto vita facile per battere un avversario molto forte come The King’s Horses, che aveva 4kg di vantaggio. Quest’ultimo è uscito a sua volta molto bene dalla contesa, perché a sua volta è un ottimo prospetto, che ha chiarito senza ombra di dubbio di essere un velocista puro. I due se ne sono andati per conto loro, offrendo un ultimo furlong ad altissimi contenuti tecnici e spettacolari.
Conferme anche dal Premio Lodi Vecchio, tradizionale ultimo treno verso il Derby, che il vincitore Que Tempesta non potrà correre perché è un castrone, ed è un peccato davvero, perché non gli mancherebbe nulla per covare sogni di gloria. Una vittoria molto attesa, soprattutto dopo i due incidenti nelle precedenti apparizioni stagionali, caratterizzate da partenze pessime che gli erano costate un patrimonio di lunghezze. Qui invece è filato tutto liscio al via, e anche se lungo il percorso non è stato molto collaborativo tirando un po’ troppo, alla fine ha chiuso da facile dominatore, riprendendo quel posto ai piani alti che ha sempre giustamente reclamato.
I 3 anni avevano anche a disposizione una maiden sui 2.200 metri di pista grande per il Premio Cieffedi in apertura di riunione e vinta a sorpresa da Post Dark, bravo a completare il suo percorso di avanguardia, denotando una particolare predisposizione per la distanza. Il favorito Pokerissimo ha fatto il suo finendo secondo, con qualche piccola recriminazione per una retta non proprio lineare.
I tre handicap riservati agli anziani avevano come comune denominatore un tasso di competitività altissimo, essendo campi di qualità e con una forma generale a prova di bomba. Nella Premio Desio, prova sul miglio, la spuntava di un niente Diamond Dougal, che riusciva a salvarsi dal finalone super di Guzman, venuto su da dietro in un modo incredibile; il tutto mentre Villabate rimaneva in quota finendo terzo a strettissimo contatto. Altrettanto al cardiopalma il finish del Premio Bovisio Masciago, prova sul doppio chilometro, con Miracle Of Love che solo all’ultimo tuffo riusciva ad acciuffare Capotempesta, che già aveva cominciato a farsi la bocca buona una volta che aveva tenuto a freno le velleità di Sadalsuud. Un successo quasi insperato, essendo ancora ultima all’ingresso in retta, ma con una progressione finale inarrestabile.
In chiusura c’erano i fondisti per il Premio Gleno, sulla distanza del miglio e mezzo di categoria sempre molto buona, ma leggermente inferiore rispetto ai precedenti, con Igazgato che in barba all’equilibrio della vigilia la chiudeva da dominatore prendendo sempre più margine man mano che i metri passavano.