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Billie de Montfort con Gabriele Gelormini vince l'edizione 2020 del Gran Premio delle Nazioni (Foto Dena - Snaitech)
Gran Premio Nazioni, Billie de Montfort suona la Marsigliese
7 Dicembre 2020

Anche l’ippodromo La Maura festeggiava Sant’Ambrogio con un super convegno imperniato sul Gran Premio delle Nazioni, uno dei confronti internazionali di maggiore prestigio del nostro trotto. L’edizione di quest’anno si presentava ricca di motivi e di ospiti stranieri che davano lustro alla prova: e gli esteri alla fine hanno fatto la parte del leone. A vincere è stata infatti Billie de Montfort: francese “atipica” perché adattissima alle piste piatte, ma anzitutto una campionessa autentica, alla veneranda età di 9 anni ancora capace di battagliare con onore nei gran premi di mezza Europa nonostante sia sulla breccia sin dalle classiche giovanili. Una cavalla fantastica, insomma, in grado di vincere oltre due milioni di euro, alle cui spalle c’è il lavoro di un trainer formidabile come Sebastien Guarato. Il Nazioni 2020 dunque ha avuto una vincitrice degnissima al termine di un andamento estremamente tirato nel quale i nostri indigeni di punta ci hanno lasciato le penne. In barba alle previsioni e alle dichiarazioni pre-corsa, Zacon Gio ha deciso di giocarsi il tutto per tutto in avvio: dal 7 e con tanti partitori all’interno sembrava un azzardo tentare la partenza, ma la mossa è riuscita a Roberto Vecchione al prezzo però di un parziale violentissimo. Il driver campano ha provato per quanto possibile a far recuperare fiato al portacolori del signor Giuseppe Franco ma Vivid Wise As, rimasto all’esterno, glielo ha concesso solo nel secondo quarto accentuando poi il pressing ad un giro dalla fine e passando già al mezzo giro finale quando Zacon Gio è inaspettatamente crollato: pur con le attenuanti della spesa iniziale, la performance del figlio di Ruty Grif è stata deludente. Ma anche Vivid Wise As a quel punto aveva speso le migliori cartucce, ed ecco che allora è entrata in azione Billie de Montfort: la figlia di Jasmin de Fuire aveva provato per un attimo la partenza, poi vista l’impossibilità di contenere Zacon Gio si è sistemata in seconda pariglia in scia a Vivid Wise As in quella che si sarebbe rivelata la miglior posizione possibile: Billie ha sfruttato il lavoro sporco del portacolori della Bivans, lo ha sorvolato appena in retta e si è involata verso il traguardo, tagliato in 1.12.1, media lontana dal record dello scorso anno di Cokstile ma pur sempre il secondo miglior tempo nelle edizioni disputate a La Maura. Felicissimo sul traguardo Gabriele Gelormini, che a Billie de Montfort è legato da un affetto particolare e che il Nazioni aveva già vinto nel 2017 in sulky a Uza Josselyn. Il driver italiano ma francese d’adozione è stato semplicemente perfetto in tutte le scelte. Per Holger Ehlert a parziale consolazione per il flop di Zacon Gio è arrivato il secondo posto di Chief Orlando, che ha confermato i progressi già mostrati a Montegiorgio: a centro gruppo in quarta pariglia esterna, il portacolori della Santese è finito forte in retta acciuffando proprio sul palo Valokaja Hindo, che al mezzo giro finale Christophe Martens era riuscito tempestivamente a liberare dalla scia del calante Zacon Gio per prendere quella ben più produttiva della vincitrice. In linea tra i due è terminato Ble du Gers, però poi distanziato dall’ordine di arrivo per aver oltrepassato più di cinque paletti con la ruota sinistra: il fatto incriminato era accaduto nella fase iniziale, non al mezzo giro finale dove il francese guidato da Jos Verbeeck aveva sfruttato un varco interno per superare il calante Zacon Gio ma poi imbattendosi su Vivid Wise in calo che lo aveva costretto a ripartire quasi da fermo in retta. Nel tentativo di spostare all’esterno, all’imbocco in retta aveva sbagliato anche Zaccaria Bar, che aveva seguito per varchi il francese poi distanziato: un peccato, perché il cavallo di Gocciadoro sembrava bello carico e avrebbe probabilmente fatto l’arrivo almeno per un piazzamento. Non è andata bene neppure agli altri cavalli del team di Noceto: Alrajah One non è scattato come si prevedeva, ha agito in terza pariglia ma al mezzo giro finale ha perso per un attimo la scia di Billie de Montfort che Valokaja Hindo gli ha prontamente sottratto, e poi si è gettato di galoppo sull’ultima curva. Stessa sorte è toccata ad Axl Rose, che però era lontano dai primi. Sfruttando errori, distanziamenti e una serie di varchi interni, Deimos Racing ha colto un inatteso quarto posto, mentre più indietro l’outsider Toscarella ha chiuso quinta. In avvio aveva sbagliato Tony Gio.

Ai gentleman toccava l’ouverture della riunione: nel Premio Gospel D’Aghi, l’invito sul miglio per discreti anziani, Filippo Monti proiettava subito in avanti l’atteso Tamboss e per l’allievo di Max Castaldo era quasi una formalità controllare i rivali sin sul palo, tagliato a media tattica di 1.16.1 ma con un quarto finale in 28.1. Zodiaco Sm seguiva all’esterno le mosse di Zoe Ferm, spostava in tera ruota sull’ultima curva e chiudeva buon secondo sull’appostato Victor dei Ronchi, che invece non riusciva a tenere la scia del vincitore. Incapace di unirsi alla lotta Zealand As.

Presentata per la prima volta senza tutti e 4 i ferri, Attrazione forniva prestazione con i fiocchi nel Premio Olga du Biwetz, l’invito sui 1650 metri per femmine di 4 anni: con in sediolo Marco Smorgon, nelle cui scuderie è da poco tornata, la figlia di Timoko muoveva dalla terza posizione ad un giro dalla fine andando ad attaccare duramente la battistrada Afrodite Grif, con un penultimo quarto in 27.7 metteva alle corde la rivale e in retta passava netta per svettare a media di 1.13. Aper Mede Sm ne seguiva le mosse senza riuscire però a farsi minacciosa in retta, Amber Prad sfruttando il treno esterno chiudeva al terzo posto. Afrodite Grif alzava bandiera bianca e poi sbagliava in retta

Ripetendo la splendida performance patavina, Clarissa (giocata) dominava da leader il Premio Marielles, la prova per femmine di 2 anni: ancora interpretata da Maurizio Cheli per il training d Walter Zanetti, l’interessante figlia di Exploit Caf una volta scavalcata al via Chimera Jet faceva tutto con semplicità, con un primo km tranquillo in 1.16.6 e una chiusa veloce che le permetteva di controllare senza eccessivi affanni il tentativo della rivale, che recuperava qualcosa nei metri finali ma senza mai dare l’impressione di poter sovvertire il risultato. Media record di 1.15.1 per la vincitrice, mentre a intervallo chiudeva al terzo posto Century Breed. Chili Pepper Fi, Cioara Spritz e Carbonia sbagliavano nella fase iniziale, Ishtar Font finiva sul tabellone degli squalificati poco prima del km.

Dalla terza alla quinta corsa il convegno era un monologo di Alessandro Gocciadoro. Zeppelin Kyu Bar proseguiva la suite dei favoriti nel Premio Sant’Ambrogio, l’handicap ad invito sui 2700 metri: il rivale dichiarato Vento Spritz (in breve al comando dopo partenza velocissima dal secondo nastro) non si opponeva sull’avanzata del figlio di Ready Cash che così in meno di 800 metri poteva prendere il comando delle operazioni e, una volta in testa, andava via a passo regolare percorrendo un ultimo km in 1.13.5 con cui teneva in rispetto i rivali, anche se per la consueta “pigrizia” il suo interprete era costretto a tenerlo sveglio già a 1400 metri dall’arrivo. Ottimo il vincitore, al ventesimo successo ella carriera (su ventotto uscite), ma anche Vessillo As è piaciuto parecchio in questo rientro sulle piste italiane: il figlio di Mondiale Ok ha  affrontato all’esterno gli 800 finali per chiudere secondo recuperando qualcosa in retta sul vincitore anche se a risultato ormai scritto. Vento Spritz invece è calato drasticamente in dirittura, perdendo anche il terzo posto ad opera di Zola Budd.

Dominio del team di Noceto nella finale del Winter Challenge per i 3 anni. Al contrario delle due precedenti vittorie in cui si era imposto con qualche sofferenza finale, stavolta Kensington Bros è andato forte dal primo all’ultimo metro: sfilato in breve al comando sul compagno di allenamento Bed, il portacolori della Pink and Black ha completato un km in 1.14.1 e ha chiuso con un quarto in 28.9 senza essere richiesto. Ci ha permesso a Bed, scoperto dal mezzo giro finale, di restare in quota e di completare l’en plein di scuderia, mentre all’interno Bentley Ferm non ha trovato spazio e si è dovuto accontentare del terzo posto.

Tris servito per il “Goccia”, stavolta in veste di catch-driver, con Canto dei Venti nel Premio Indro Park: costretto ad inchinarsi a Croizeross nella precedente uscita, l’allievo di Enrico Fiaschi stavolta non ha trovato rivali in grado di impensierirlo: in testa su Country Gial, il portacolori della scuderia Barbalbero ha progressivamente preso vantaggio e ha vinto isolato a media di 1.14.1 eguagliando il proprio personale. Dopo corsa d’attesa, Cher Ek è avanzata per corsie esterne nel mezzo giro finale e in retta ha sopravanzato Conan Op (piaciuto dopo errore iniziale) e Clash Laumar per il secondo posto.

Epilogo ricco di colpi di scena nella finale del Trofeo Winter Challenge per i 4 anni: velocissimo dal secondo nastro tanto da gravitare subito nelle prime posizioni, Amornero Roc ha provato l’azione di forza sfondando sulla penultima curva, ma dopo un km velocissimo in 1.11 in retta l’allievo di Alessandro Gocciadoro ha appesantito l’azione sbagliando a pochi metri dal palo. Stessa sorte è toccata ad Amarcord: quarto dal via, l’allievo di Francesco Di Stefano aveva trovato la destra libera a inizio dirittura e si stava proponendo deciso a centro pista ma ai 50 finali è sbottato di galoppo quando sembrava avviato alla vittoria. La fortuna aiuta gli audaci, e in questo caso ha dato una bella mano ad Alfa Wise As, che comunque il successo se lo è meritato: con Santino Mollo in sediolo, l’allievo di Erik Bondo si è dovuto sobbarcare un durissimo percorso interamente allo scoperto, nonostante i ritmi vertiginosi imposti da Amonero Roc è rimasto generosamente in quota e in retta ha approfittato del duplice errore per cogliere un successo che sembrava ormai insperato, a media di 1.13.5. Angelina Jolie ha chiuso seconda su Acquamarina Ross, mentre anche Albratoss Joy ha sbagliato all’ingresso in retta quando avrebbe lottato per un piazzamento.