Vigilia di Oaks a San Siro, naturalmente con l’attesa già per il big event di domenica. Ma c’erano belle corse in programma questo sabato e c’era, soprattutto, il rientro di Dario Vargiu dopo l’infortunio che lo ha tenuto a… bordo pista in questi ultimi mesi: il “grinta” ha fatto capolino al tondino all’ultima corsa, unico impegno di giornata, accolto dall’affetto del pubblico di cui è un un indiscusso beniamino. La vittoria non è arrivata, ma intanto era importante ritrovare la pista.
La prova di cartello era il Premio San Giorgio, tradizionale condizionata sui 1200 metri in dirittura per cavalli di 3 anni che possono guardare al Bersaglio. Se serviva una conferma, la conferma è arrivata e in maniera perentoria: I Am Magnetic ha vinto, anzi stravinto la prova confermando di poter aspirare ad un posto di vertice tra i più promettenti velocisti nostrani: d’altronde la linea del Premio Iseo, che aveva visto il figlio di Mehmas precedere quel Collinsbay che poi ha sbancato il Tudini, parlava chiaro. I Am Magnetic ha vinto da velocista fatto e finito: è partito forte conquistando il comando, ha gestito al meglio le energie nella prima parte di gara e poi ha allungato in progressione staccandosi con grande autorità dai rivali. Bravo Luca Maniezzi, perfetto in sella, e bravo chiaramente anche Diego Dettori, che dopo Wakanaka ha tirato fuori un altro soggetto con il quale sognare in grande. Dietro al vincitore prosegue la sua crescita Centuron: il cavallo di Devis Grilli migliora ad ogni corsa, oggi è terminato a oltre 3 lunghezze dal vincitore ma sempre ben avanti agli altri. Live On Stage è partito forte provando a tastare il polso al vincitore, ma già a metà corsa era richiesto pesantemente: ci si sarebbe aspettato un calo, e invece l’Effevi è rimasto in quota coraggiosamente chiudendo al terzo posto su Sopran Vesuvio, altro rientrante da lunga data e dunque da attendere in progresso alla prossima uscita.
Sudato ma meritato il successo di Evil Weapon e Riccardo Belluco nel Premio intitolato a Stefano e Giorgio Sommariva, naturalmente riservato ai cavalieri e alle amazzoni: il cavallo di Federica Tomasini è andato subito davanti, ha ribattuto al tentativo di Sopran Fan e nel finale ha risposto colpo su colpo agli attacchi di Zar dei Grif, alla fine costretto ad adeguarsi al secondo posto davanti a Sopran Fan.
Arrivo a sorpresa nel Premio Menaggio, la “reclamare” sui 1200 metri in dirittura per i giovanissimi. Fanalino di coda nelle due precedenti uscite, Mayfair oggi ha mostrato tutto un altro volto: con Riccardo Iacopini in sella, la cavalla del team Gonnelli appena ha visto aprirsi il varco ai 200 finali, ha piazzato uno scatto che ha lasciato sul posto i rivali, primo fra tutti il favorito Holy Lands che ha comunque difeso il secondo posto sino in fondo, mentre Cioe è emerso in stretta foto sull’animatrice Yamka per il terzo.
Nonostante la genealogia regale e la giubba importante, c’erano perplessità sul conto di Toronado Shadow: debuttare in una “reclamare”, per giunta affollata come era questo Premio Burago (sui 1800 metri in circolare) non è mai un segnale positivo, e difatti la figlia di Toronado e Danehil Shadow non ha trovato grandi attenzioni al betting. Invece, nel mani di Claudio Colombi, la portacolori Blueberry allenata da Bruno Grizzetti si è dimostrata cavallina veloce e anche “professionale”, sistemandosi da subito nelle prime posizioni, piazzando lo spunto in retta per passare e difendere la lunghezza scarsa di vantaggio sino in fondo da Kata Dawn e da Winter Sensations.
Arrivo a fruste alzate nel Premio Varaita, l’handicap di minima sui 1400 metri in pista circolare per cavalli di 3 anni e oltre. Le battute migliori le ha prodotte a centro pista Aspromonte, ben interpretato da Alessio Satta, dopo che uno scatenato Thousand Grands aveva assicurato alla gara un buon ritmo: il cavallo di Natalino Urracci è avanzato gradualmente in retta passando nell’ultimo furlong, mentre Borgatella lungo lo steccato è venuta a fare il secondo posto su Sharkattack, Soffio Al Cuore e Thousand Grands, tutti molto vicino sul traguardo.
In chiusura il Premio Maira, altro “handicappone” micidiale sui 1200 metri in pista dritta per cavalli di 3 anni valido come TQQ: la zampata vincente l’ha piazzata Sunshine Day, che aveva frequentazioni importanti ma nel periodo non era riuscita a mettersi in luce. Posizionata sui primi da Salvatore Sulas, la portacolori Effevi è scattata nell’ultimo furlong passando in vantaggio e ha resistito all’assalto di Mister B, molto incisivo nel finale dopo aver faticato a reperire il varco. Al largo dei due è terminato praticamente in linea You Make Me Shever davanti alla compagna di colori Secret Risk e al compagno di training The King Geremia che hanno completato il podio del Quinte’