Bel convegno infrasettimanale da San Siro, diviso tra ostacoli e piano. Il programma per i saltatori proponeva due corse di lunga tradizione come il Premio Pirelli, la condizionata in siepi sui 3600 metri per cavalli di 4 anni, e il Premio Celeste Citterio, altra condizionata sulla medesima distanza ma riservata ai cavalli anziani. Mattatore della giornata è stato il jockey ceco Jan Kratochvil, capace di siglare entrambe le prove e di confermare il feeling con la pista milanese. Un altro che sembra gradire particolarmente il tracciato di San Siro è Ever Soleado, vincitore della prova per i cavalli della generazione 2017 che guardano alla Corsa Siepi dei 4 anni. Già secondo dietro l’ottimo Roncall nel Premio Giulio Berlingieri a novembre, l’allievo di Robert Swiatek rientrava proprio da quella data ma è stato presentato già in condizione avanzata dal suo trainer: dopo una prima parte di gara abbastanza tattica, il polacco ha rotto gli indugi a metà della diagonale lunga imprimendo un cambio di ritmo che ha subito messo in difficoltà i rivali: Pourquoipas Robert, Theresie e No Profit hanno faticato a tenere il passo del battistrada, più efficace è stato invece Big City il quale ci ha provato fino a inizio dirittura, ma Ever Soleado è ripartito bene dopo l’ultimo ostacolo e ha chiuso la partita. Big City è rimasto secondo davanti al compagno di colori Baltic Wolve, e a No Profit.
Nel Premio Celeste Citterio, sulla forma espressa nel 2020 sia in Patria sia nell’ultima apparizione di fine novembre a Treviso, era francamente difficile immaginare un simile exploit da parte di Linovsky: e invece l’allievo di Ludvik Haris, al rientro e tornando sugli ostacoli bassi, ha fornito un’ottima prestazione e si è imposto anche con grande autorevolezza. Jan Kratochvil ha un pò ripetuto gli stessi tempi dell’attacco, passando in vantaggio al termine della diagonale lunga e producendosi in una progressione alla quale i rivali si sono dovuti inchinare: l’ultimo ad arrendersi è stato il favoritissimo Laldann, ancora in linea con il rivale all’ultimo salto ma poi controllato con grande sicurezza nell’ultimo tratto in piano: terzo a contatto ha concluso l’altro portacolori della scuderia Aichner.
Nella prova di apertura, i saltatori anziani erano impegnati nel Premio Ortisei, sui 3600 metri del percorso in steeple-chase: su un’andatura “da caccia”, la corsa si è risolta in una volatona tra Fly Filo Fly e Dorian Tango, risolta dall’allievo di Josef Vana sr (montato da Ondrej Velek), capace di piegare dopo bel testa a testa il rivale di Raffaele Romano e centrare così la prima vittoria nella specialità (le precedenti da saltatore le aveva ottenute in cross e in siepi). Avestan ha concluso al terzo posto.
Su ritmi molto brillanti si è invece svolto il Premio Medesimo, la “vendere” sui 3200 metri in siepi che il glorioso Chicago ha affrontato di petto per metà corsa, guidando con netto margine sui rivali. Precision Prince si è occupato di riportare sotto il gruppo, agganciando il battistrada al termine della diagonale lunga e passando in vantaggio sulla piegata: l’ospite Hades gli è rimasto incollato e ha provato l’attacco di dirittura ma, ben sostenuto da Dominick Pastuszka, il cavallo di Paolo Favero è ripartito e ha così bissato la vittoria ottenuta a fine febbraio a Treviso. Soltanto terzo il favorito Chateudemalmaison, poco brillante nel tratto finale.
Una prova di tradizione era al centro anche del programma in piano: il Premio Sambruna, l’handicap sui 1200 metri in dirittura per cavalli di 3 anni. La trasferta milanese di Vincenzo Fazio è stata estremamente proficua: c’era stato già il secondo posto di Free Falk nel Premio Arbogna (di cui parliamo più sotto), ma qui il trainer siciliano ha addirittura fatto en plein. In barba al top weight, Agenore è stato autore di prestazione maiuscola confermando l’ottima precedente performance milanese sui 1400 metri: il portacolori di Maurizio Illuminati è stato servito a dovere dal ritmo brillante imposto dagli animatori Damble e Prince of Braccio, è entrato in azione ai 450 finali e, dopo aver piegato la resistenza dell’ottimo Damble (vitale sino in fondo nonostante il dispendio di energie e ancora terzo), ha controllato il finale del compagno di training Hornigold, finito bene al largo: mai in partita invece Nuit Silencieuse. In sella al vincitore un Silvano Mulas molto ispirato nel periodo.
Non aveva deluso le attese la favorita Bias Power nel Premio Arbogna, la prova sui 1200 metri in pista dritta per cavalli di tre anni: declassandosi a reclamare, la portacolori della scuderia Genets ha corso da protagonista dal primo all’ultimo metro, staccandosi ai 400 finali con Free Falk che però le ha reso durissima la vita: l’ospite romano ha pure dato l’impressione di poter prevalere nei 100 finali ma poi la cavalla di Bruno Grizzetti, ben sostenuta da Walter Gambarota, gli è rientrata tagliando per prima il traguardo. Più indietro Polastri ha conservato il terzo posto su Sopran Sharon.
In chiusura si è disputato il Premio Madonnino, l’handicap sui 2400 metri in pista grande per cavalli di 4 anni e oltre valido come TQQ: per i colori di Nicola Casati, il training di Aldo Tavazzani e la monta energica di Andrea Mezzatesta, ad emergere è stato Shamando, coperto sui primi e poi capace di avvicinarsi ai 300 finali e piazzare un ulteriore scatto nell’ultimo furlong con cui ha respingendo Nayleaf. Ottimo terzo Giorgius, che aveva dato il via alla volata in dirittura attaccando a traguardo lontano il battistrada Solitary Love.