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Zoman sul traguardo del Premio Porta Nuova davanti a Galactic Giant (Foto Dena - Snaitech)
Nel segno di Zoman
6 Giugno 2020

Pista circolare per larga parte protagonista nel primo dei due convegni del fine settimana a San Siro. Anche la prova tecnicamente più interessante del pomeriggio, il Premio Porta Nuova, la condizionata sui 1800 metri per cavalli di 4 anni e oltre, si è disputato in “circolare”. La forma della scuderia di Bruno Grizzetti ha trovato l’ennesima conferma grazie a Zoman: secondo di Mission Boy nel Gardone e quinto nel Parioli (correndo da protagonista al comando), il portacolori della Scuderia Ludovica era incappato in un paio di prestazioni non troppo brillanti tra la fine dell’estate e l’autunno. Il trainer di Viggiu’ lo ha ripresentato in bell’assetto, per il resto ci ha pensato Silvano Mulas, che gli ha disegnato un percorso perfetto: subito sui primi in una gara condotta da Greg Pass, Zoman si è presentato molto “confident” in retta per passare ai 300 finali e sottrarsi alla bella rincorsa di Galactic Giant, al rientro da giugno e altra nota lieta della prova. Greg Pass ha corso nel preferito cliché ma in retta non ha cambiato marcia chiudendo terzo. Artistic Rifles, molto seguito al betting, si è presentato sul battistrada in retta ma non è stato incisivo: da rivedere Full of Lying, probabilmente a disagio sulla distanza breve e sul tracciato.

Apertura di pomeriggio con la tradizionale prova riservata agli amatori sui 1400 metri in dirittura intitolata a Giorgio Macchi. Mister Buzzword non aveva mai affrontato la pista dritta e non era mai stato impiegato nelle prove per i “puri”, ma l’allievo di Gianluca Verricelli ha fugato ogni dubbio con una prestazione notevole. Con Samuel Longo in sella, Mister Buzzword ha travolto i rivali nei 300 finali con la progressione dei giorni belli, permettendosi di rallentare nel finale. L’impressione è che i parziali di queste gare possano calzare a pennello alle sue attitudini. Cadeau D’Amour ha corso costantemente in prima linea, solitario a centro pista, non ha potuto parare la progressione del vincitore ma ha chiuso valido secondo mentre lungo lo steccato la veloce Queen Breath è rimasta in quota al terzo posto respingendo Enigma Code.

Ancora a digiuno di successi dalla fine del lockdown, Vincenzo Fazio ha fatto addirittura en plein nel Premio Cernobbio, la maiden sui 1000 metri in pista dritta per i giovanissimi. In progresso dopo l’esordio di fine maggio a Roma, Hornigold (colori della signora Manila Illuminati, monta di Andrea Mezzatesta) ha difeso lo steccato allungando ai 250 finali sulla puntata di Sopran Vesuvio e rispondendo bene all’agguato del compagno di training Lighnevergoesout, prevalente per il secondo posto dopo avere faticato a trovare il varco, poi reperito con un pò di mestiere, tra il vincitore e l’attaccante Sopran Vesuvio, quest’ultimo con in sella Gerard Mosse’ alla prima uscita per Bruno Grizzetti. Gli altri sono rimasti staccati sul cambio di ritmo nei 300 finali.

Unico maschio nello sparuto gruppetto di tre anni al via nel Premio Usmate, l’handicap di minima sui 1700 metri in pista circolare, Tamsy ha imposto la sua legge sulle coetanee: la categoria era modesta, ma l’allievo di Federica Tomasini montato da Salvatore Sulas ha vinto con il piglio del cavallo superiore, in grado di farsi valere anche in contesti migliori di quello odierno. Ancora ultimo ai 400 finali, al portacolori della scuderia Glena è bastato un solo parziale per sbarazzarsi delle rivali, con Miracle Of Love filtrata all’interno a far suo il secondo posto su Carezza, invece incapace di cambiare marcia in maniera efficace.

Facile assunto di Catenda nel Premio Brugherio, la reclamare sui 1800 metri in pista circolare per cavalli di 3 anni: la tedesca di Ralf Rohne sulla pista era stata seconda di Mera di Breme in condizionata, aveva pure tentato in Listed, qui logicamente era declassata e da declassata si è imposta, con Fabio Branca attento a controllare tatticamente la corsa chiudendo la pratica già a metà retta. Sa Paradura, un pò “legnosa”, è emersa seconda sull’ex francese High Charm, finito bene alla distanza.

Bel rientro di Principessa Aisha nel Premio Cogliate, l’handicap di minima sui 1800 metri in pista circolare per cavalli di 4 anni e oltre. La portacolori di Laura Costa non correva da ottobre e non tagliava per prima il traguardo addirittura da luglio 2018, ma è apparsa già in condizione brillante: a centro gruppo, l’allieva di Diego Dettori si è presentata molto facile in retta e, appena richiesta da Federico Bossa, ha chiuso in breve la pratica con un allungo perentorio. Vana la rincorsa di Thunderstorm, ancora maiden e costretto ad adeguarsi all’ennesimo secondo posto della carriera mentre Still in Time, dopo avere regalato diverse lunghezze al via, è tornato a battere Full Lad per il terzo posto. Grand Moff Tarkin si è spenta presto in retta.

Pronto bis per la connection Diego Dettori-Federico Bossa nel Premio Veduggio, la reclamare sui 1700 metri in pista circolare per cavalli di 4 anni e oltre, grazie al sempreverde Such a Fool. Schema ideale per il portacolori di Sergio Dettori e Ambra Maccio’, acquattato in scia al battistrada Meyandi: Bossa ha temporeggiato a lungo in retta, prendendo la meglio solo nei 150 finali ma sempre dando l’impressione di avere in pugno la corsa. Meyandi ha dettato il ritmo al via e ha concluso secondo davanti ad un valido Thrifty One.

Spettacolare arrivo a tre nel Premio Villoresi, l’handicap per velocisti di 3 anni sui 1200 metri in pista dritta: Value, Opaline Dusk e Fior di Conio hanno dato vita ad una vibrante battaglia nell’ultimo furlong, con l’allieva di Michelino Bebbu con in sella Andrea Deias che sul palo ha messo un muso davanti alla grigia di Luciano Vitabile, mentre Fior di Conio è calata leggermente nei metri finali chiudendo terza.

A chiudere il pomeriggio con il Premio Pozzo D’Adda, spettacolare handicap sui 1600 metri in pista circolare abbinato alla scommessa Tris/Quarte’/Quinte’. E’ stato Helegant Man ad incaricarsi di fare l’andatura strappando il comando a Baffonero: quest’ultimo ha spostato in retta passando ai 300 finali e provando l’allungo decisivo, ma il cavallo di Diego Dettori ha sofferto il calo “fisiologico” nei metri finali e si è visto piombare addosso in zona traguardo Pancake e Stundaiu: a spuntarla per il classico muso è stato il generoso grigio di Cristiana Signorelli, in sella al quale è stato bravo Luca Maniezzi a crederci anche quando raggiungere il battistrada sembrava impresa difficile da realizzarsi. Stundaiu è terminato praticamente in linea con il vincitore e con qualche recriminazione perché di carattere “passa” poco i cavalli. Baffonero da… quasi vincitore si è ritrovato terzo al traguardo, mentre Helegant Man ha salvato il quarto posto da Albareto all’interno e I Believe In You.