Ultimo convegno della settimana per il galoppo da San Siro, che per questa domenica lascia la ribalta ai “cugini” del trotto. La riunione di sabato viveva su un paio di prove di valido spessore tecnico: su tutte il Premio Duca D’Aosta, HL sui 2800 metri in pista grande, sorta di rivincita del recente Premio Monterosa ma che all’atto pratico ha confermato le doti di fondista di Pretending. Il portacolori della scuderia Effevi (con Dario Vargiu in sella) attraversa un eccellente momento di forma e gradisce le lunghe distanze, anche oggi ha fatto valere la sua stamina per scardinare la resistenza di un coriaceo Fambrus, che se l’è giocata generosamente in avanti vendendo cara la pelle sino in fondo. Giausar ha avuto qualche problema a trovare lo spazio in retta ma nei 200 finali non ha recuperato un metro sui primi due e si è dovuto accontentare del terzo posto. Old Fox è risalito bene da fondo gruppo ma ha esaurito lo slancio nei 250 finali ed è stato rimontato da Universo Sprite, che ha corso coperto al risparmio, mentre Caterpillar è mancato in dirittura.
Arrivo convulso nel Premio Arena Civica, l’handicap sui 1200 metri in dirittura per cavalli di 2 anni che ha aperto la riunione: Lady Chatterley ha guidato dal via, affiancata ai 400 finali da Sopran Tajmahal e più all’esterno da Universo Mare e Bice: le quattro hanno lottato sino in fondo ma alla fine a mettere tutti d’accordo è stata Lady Bardiggiana, che le aveva seguite in seconda linea con tanto da spendere ma senza trovare lo spazio: con Luca Maniezzi in sella, la cavalla del Team Gonnelli alla fine il varco se lo è creato con un pò di cattiveria ai 50 metri finali e con un ultimo guizzo ha messo la testa davanti alle rivali. Sopran Tajmahal ha salvato il secondo posto su Universo Mare, Bice e Lady Chatterley, tutte molto vicine, con Siracusa a sua volta a contatto ma senza spazio.
Il fisico minuto e poco appariscente giustifica forse la scarsa attenzione ricevuta al betting dal debuttante Kocomouth nel Premio Torre Velasca, la maiden sui 1800 metri in pista media per cavalli di 2 anni: lo diciamo perché la genealogia al contrario è di quelle che non passano inosservate (Kodiac e Cottonmouth, quindi fratellastro di Dylan Mouth e Henry Mouth). Nel dopocorsa Luca Maniezzi (al raddoppio immediato, come Marco Gonnelli al training) ha dichiarato che si tratta di un puledro già maturo di testa, ed in effetti in corsa il portacolori dell’Azienda Agricola Mariano ha fatto tutto a puntino conquistando subito il comando, distribuendo bene i parziali e difendendosi sino in fondo dagli attacchi dei rivali, il più pericoloso dei quali è stato Aurelius In Love, confinato all’ennesimo piazzamento dopo una progressione a centro pista con cui ha recuperato tanto ma non abbastanza. Molto bene si è comportato anche l’altro debuttante Angelthunder: lento in avvio, l’allievo dei Botti ha recuperato tanto in retta nonostante sbandasse un pò da tutte le parti e pertanto è presumibile che verrà molto avanti alla prossima uscita. Non troppo brillante invece Cima Devil, poco incisivo in retta.
Mancava la vittoria dal Thomas Rook di marzo 2018: Villabate ha riassaporato la gioia del successo dominando da cima a fondo il Premio Diomede, la condizionata sui 1600 metri di pista grande che fungeva da possibile test in preparazione al Di Capua: in sella all’allievo di Nicolo’ Simondi (oggi con i colori di Domenico Pellitteri), Claudio Colombi ha azzeccato tutte le mosse, conquistando il comando e prendendo subito un discreto vantaggio, allungando in dirittura e poi difendendosi con i denti dal gran recupero finale di Dulciboy. Un gradito ritorno, quello del figlio di Holy Roman Emperor, vittima di non poche traversie fisiche. Dulciboy ha dovuto spostare ai 400 finali dalla scia poco produttiva di Fortissimo per muovere all’inseguimento del fuggitivo mancando di poco l’aggancio ma correndo bene. Fortissimo invece non ha corso secondo le attese non concretizzando il possibile progresso che era lecito attendersi dopo la prova di rientro.
Altro coast to coast nel Premio Nemesi, l’handicap sui 1700 metri in pista grande per femmine di 3 anni: Ravens Rosa è andata in avanti e ha potuto impostare liberamente i parziali, in retta Dario Vargiu (anche oggi due vittorie) ha lanciato in una lunga progressione la portacolori Dioscuri ingranando la quinta ai 400 finali e così ha potuto tenere botta al tentativo di rimonta di Maeva di Breme, che ha corso bene considerato l’andamento tattico della prova. Stesso discorso per Lampoflex, che ha seguito nella progressione l’allieva di Roberto Biondi chiudendo al terzo posto, mentre Piazza di Siena, seconda dal via, è calata leggermente chiudendo al quarto posto.
Ha concluso il pomeriggio il Premio Dezzo, handicap sui 1000 metri in pista dritta per cavalli di 3 anni: non ha deluso le attese Sopran Willow (Silvano Mulas in sella per il training di Bruno Grizzetti) che sulla distanza preferita ha presto strappato il comando delle operazioni a Buga de L’Alguer e nei 300 finali ha allungato per sottrarsi facilmente a Onnessa de Nurra, mentre Blury ha regolato per il terzo posto Love Affair.