Pronostico rispettato nel Premio Tanamera con la vittoria del soggetto più atteso: Putnik D’Aghi affrontava avversari alla sua portata e il cavallo di Andrea Sarzetto con Manuel Pistone in sediolo ha fatto valere i diritti della classe, guadagnando in breve il comando, gestendo il ritmo (km in 1.17) e poi sottraendosi al tentativo finale di Skelly che lo aveva pedinato per tutto il percorso. Il gruppo ha seguito in fila indiana l’evolversi della corsa: il solo Simply Kronos ha “osato” spostare all’esterno, ai 600 finali, e la sua risalita gli è valsa un buon terzo posto su Rimica di Azzurra e Peppe della Corte