Primo appuntamento infrasettimanale dell’anno da San Siro, che proponeva un programma molto interessante riservato soprattutto ai tre anni, con le due condizionate per possibili aspiranti alle Ghinee, oltre a due Maiden e una prova per debuttanti. Partiamo dal Cesare degli Occhi, la tradizionale condizionata sui 1600 metri in pista media per femmine di 3 anni, che ha regalato la prestazione “sontuosa” di Wakanaka: protagonista in pista dritta a 2 anni, costretta a inchinarsi soltanto a una cavalla del calibro di Aria Importante, la portacolori del team Dettori-Maccio’ era attesa al varco in questo rientro affrontando per la prima volta la curva e dla istanza del miglio, per giunta rendendo tre chili alle rivali. Wakanaka ha superato a pieni voti l’esame, spazzando via qualsiasi dubbio: tranquilla dietro Impatto Letale e Bonjour Tristesse, la figlia di Power si è fatto spazio a metà retta e quando Luca Maniezzi l’ha richiesta all’impegno, ha risposto piazzando un allungo imperioso, da velocista, rifilando alle rivali oltre sei lunghezze in totale scioltezza. Migliore inizio per la stagione dei tre anni non poteva fornirlo: obiettivo scontato il Regina Elena, al quale – a detta del suo trainer Diegio Dettori – punterà direttamente da questa prova. Alle sue spalle, Lonely Night ha regolato chiaramente il gruppo precedendo Bonjour Tristesse, rimasta in quota.
Condizionato dalla fuga in libertà di Sopran Aragorn (poi ritirato) il Premio Calvairate, la prova gemella sui 1600 metri in pista media per maschi e castroni di 3 anni che possono guardare al Parioli. Qui gli occhi erano puntati sul rientrante Bell’Imbusto, reduce dalla vittoria “virtuale” nel Berardelli: il portacolori del signor Gaetano Ledda in testa ha imposto ritmo brillante, ma Mordimi non lo ha perso di vista, a metà retta ha mosso all’attacco e con in sella Sergio Urrunel finale lo ha piegato. Trascurato al betting, il cavallo di Stefano (che ne è anche il proprietario) e Alduino Botti ha così mantenuto imbattibilità dopo tre corse e si è preso lo scalpo di un rivale quotato, che seppure sconfitto non è dispiaciuto avendo provato ad andare via di gas. Bell’Imbusto forse ha pagato più del vincitore il rientro, e probabilmente anche la distanza un filo corta. Midnight Season ha vinto la corsa degli altri, regolando Collinsbay per il terzo posto.
Subito in apertura la prima interessante maiden della giornata, il Premio Razza di Besnate, sui 2000 metri in pista media riservata a maschi e castroni di 3 anni. Al debutto romano di novembre Atzeco non aveva praticamente corso, qui si è prontamente riscattato regalando un altro successo alla scuderia Incolinx dell’ingegner Diego Romeo dopo quello ottenuto da Air Bud nella giornata inaugurale: in training da Alduino Botti e con Claudio Colombi in sella, il figlio di Fastnet Rock ed Examinee si è mosso a centro pista recuperando gradualmente sul battistrada Eastern Bound per piegarlo, di misura ma chiaramente, nelle battute finali. Buona impressione per il vincitore ma anche per il portacolori di Devis Grilli, coraggioso nella gara di testa nonostante fosse molto trascurato al betting. Twice Around ha provato a unirsi alla lotta ma è un pò mancato nelle ultime battute chiudendo terzo.
Il premio Razza Dormello Olgiata, la Maiden gemella per le femmine di 3 anni, ha visto la vittoria di Zelandia, portacolori del signor Luigi Roveda in allenamento al team Biondi: al rientro dal debutto pisano di fine novembre, la figlia di Olympic Glory con in sella Andrea Mezzatesta se l’è giocata in testa, reggendo prima le punzecchiature di Voce Grigia, avanzata sul ritmo blando della fase iniziale, e poi in retta l’attacco ben più deciso di Sopran Kalypso a metà retta. Zelandia ha ribattuto colpo su colpo agli attacchi della rivale, anche con un allargamento che la giuria non non ha punito lasciando invariato l’ordine di arrivo. Terzo posto per Ophelia Frump, venuta a regolare Power of Love.
Ancora 3 anni, ma tutti al debutto nel tradizionale Premio Angelo Gardenghi, sui 1800 metri in pista media, dove Alduino Botti ha colpito ancora con l’interessante Rainmaker, da Desert Prince e Ilovedressmewell, sul quale Dario Vargiu si è sbilanciato positivamente nel post-corsa, affermando che sarebbe stato competitivo anche contro i coetanei visti in azione del Calvairate. Ed effettivamente Rainmaker si è presentato bene, ancora verde come è naturale che sia ma con un’azione potente con cui ha disposto più chiaramente di quanto dica il distacco di Grand El Chapo, mentre lontano Haimanot ha colto il terzo posto.
Chiusura con il Premio Meda, un “handicappone” sui 2000 metri in pista media per cavalli anziani valido come TQQ. Qui l’acuto lo ha piazzato Lexington Quest: a centro gruppo, il cavallo del team Migheli (Mario al training e Antonio Domenico in sella) è avanzato per varchi interni in retta seguendo le mosse di Tremor, che era passato ai 500 finali provando l’allungo: Lexington Quest lo ha attaccato e battendolo nel finale nonostante un allargamento del rivale ai 100 finali del quale ne ha fatto le spese principalmente Desire To Fire, che era a ridosso e sul traguardo ha chiuso al quarto posto battuto anche da Kadabration: la giuria è intervenuta retrocedendo Tremor dal secondo al quarto posto, mentre Siang ha completato il podio del Quintè.